L'Annuario
L'arancia rossa Igp: una scommessa
“Orientare il consumatore italiano verso le arance rosse di Sicilia Igp, con un messaggio unico e coordinato, mediante strumenti di comunicazione sia classici sia innovativi”.
In questa direzione si muove l’attività dell’assessore all’Agricoltura e Foreste Giovanni La Via, che crede fortemente in un prodotto dalle notevoli proprietà alimentari e nutrizionali, “patrimonio” dell’agricoltura siciliana. Con le tre province di Catania, Siracusa, Enna, assieme al presidente del consorzio di tutela Arancia rossa Igp, Alessandro Scuderi e al direttore del secondo dipartimento Interventi infrastrutturali Dario Cartabellotta, l’assessore ha più volte incontrato i rappresentanti delle Camere di Commercio e i privati, per presentare una proposta accolta come una misura “decisa, mirata, innovativa”.
Il protocollo consiste nella collaborazione tra la Regione, che parteciperebbe al 50%, gli enti al 40%, i privati al 10%, ma “quanto più si alza il tiro da una parte - rilancia La Via - tanto più la Regione è disposta a rimpinguare il finanziamento”. Come ribadito dall’assessore, l’intesa, che fino a ora ha registrato una massiccia adesione, va considerata una piattaforma da cui spiccare un’azione congiunta, ma in assoluta elasticità in termini economici, viste le oggettive difficoltà “in bilancio” di alcuni tra Comuni e Province. L’impegno delle parti individua nel consorzio di tutela il soggetto deputato alla realizzazione delle attività di comunicazione, di pubblicità e di promozione per la campagna di commercializzazione 2006 e 2007.
“Fino a oggi la promozione è stata considerata più un costo che un’opportunità”, sostiene Scuderi, scommettendo sulla partecipazione dei privati per una collaborazione che avrebbe così una ricaduta capillare sul territorio. Bersaglio da colpire, i mercati esteri “non intasati da comunicazioni pubblicitarie sull’arancia rossa di Sicilia, evitando così una competizione che potrebbe solo danneggiarci”, spiega La Via.
Le risorse economiche
Nei giorni scorsi a Roma si sono stabilite le misure economiche che alla Sicilia porteranno una boccata d’ossigeno. Fermo restando che la dotazione finanziaria complessiva è di 8,292 miliardi di euro, di questi 297 milioni (cioè l’importo overbooking) sono destinati ai pagamenti agroambientali che travalicano il periodo di impegno 2000-2006, così come deciso dall’accordo firmato nel 2004 dai presidenti delle Regioni. Ancora: 501,5 milioni sono destinati alle misure relative all’attuazione dell’Ocm tabacco. Dunque ammontano a 7,45 miliardi i finanziamenti del Psr 2007/2013. Il regolamento comunitario 1698 del 2005 prevedeva di destinare almeno il 40,1 % delle risorse alle regioni dell’obiettivo convergenza, e invece l’assegnazione è salita al 51,14%.
“Un successo - dice l’assessore La Via - in primo luogo perché sono stati assegnati 11 punti percentuali in più rispetto a quanto previsto inizialmente dalla decisione comunitaria, in secondo luogo perché stiamo partecipando alla distribuzione delle risorse della modulazione, circa 400 milioni di euro, alle quali contribuiamo con il 3% e ne portiamo a casa il 16%”.
Altro motivo di soddisfazione: “Abbiamo storicizzato e consolidato nella futura programmazione - aggiunge l’assessore all’Agricoltura - l’assegnazione straordinaria di risorse che avevamo ottenuto nella vecchia programmazione per effetto del trascinamento dei pagamenti”.