ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Sanità - L’Azienda Usl 3 di Catania al servizio dei cittadini

Prevenzione ed educazione alla salute

La comunicazione fa bene alla salute. Questo principio ha contraddistinto negli ultimi anni l’attività dell’Azienda Usl 3 di Catania, che ha fatto della prevenzione ed educazione alla salute uno degli obiettivi della propria mission. Seconda in Sicilia per grandezza, dopo Palermo, l’Asl 3 ha quasi cinquemila dipendenti e, attraverso l’indotto, dà lavoro ad oltre 70 mila persone; comprende 11 distretti sanitari e 6 presidi ospedalieri: Acireale, Biancavilla, Bronte, Giarre, Militello Val di Catania e Paternò, che coprono tutto il territorio della provincia. L’Asl 3 assicura assistenza sanitaria a 1.115.207 cittadini residenti nei 58 Comuni etnei, ma anche ad italiani e stranieri, e abbraccia numerosi settori: dall’igiene pubblica alla farmaceutica, dalla salute mentale all’assistenza di base, dalla sanità pubblica veterinaria all’ospedalità pubblica e privata. Dal 2005, nell’ambito di una nuova strategia di ascolto della domanda di salute e di miglioramento continuo della qualità dei servizi, l’Asl 3 è uscita dalle sedi istituzionali per incontrare la gente nei luoghi di vita e di lavoro: centri commerciali, stabilimenti balneari, manifestazioni culturali e gastronomiche.
«Nell’ottica di un piano complessivo di rilancio dell’Azienda, di ottimizzazione e razionalizzazione dei servizi», ha spiegato il Girettore Generale dott. Antonio Scavone, da quasi due anni alla guida dell’Asl 3, «abbiamo deciso di potenziare l’informazione agli utenti, puntando sulla prevenzione ed educazione alla salute. Grazie alla presenza dei nostri operatori nelle piazze, nelle sagre e negli ipermercati, in provincia di Catania sono state raccolte circa settemila dichiarazioni di volontà alla donazione di organi, un numero che da solo supera la somma delle dichiarazioni raccolte in tutta la Sicilia. Inoltre con il progetto sperimentale “Urp di strada”, a cui hanno partecipato il personale dell’unità operativa educazione alla salute e i volontari del progetto di servizio civile “Accogliere e promuovere la salute 2”, abbiamo rivoluzionato il rapporto con i cittadini: non sono più gli utenti a recarsi negli uffici per chiedere informazioni, ma è l’Azienda che va incontro alla gente. Nel 2006 l’Urp di strada ha contattato oltre cinquemila persone nei centri commerciali, nei lidi della plaja e in alcune manifestazioni culturali, distribuendo migliaia di brochure informative su varie tematiche, tra cui il corretto uso del casco, la prevenzione dell’Hiv, la donazione di organi, l’educazione alimentare. Abbiamo realizzato una capillare campagna di sensibilizzazione per invitare i cittadini ad adottare corretti stili di vita».
«La prevenzione» prosegue Scavone «richiede grande impegno, costanza e tempi lunghi prima di dare risultati, ma è anche il presupposto per efficaci interventi sul territorio; come nel caso dell’influenza aviaria, in occasione della quale l’Asl 3 ha dato prova di straordinaria efficienza, individuando, per prima in Italia, il virus H5N1 ed isolandolo per evitare che passasse dall’avifauna selvatica a quella domestica. Tra novembre 2005 e febbraio 2006, i 110 veterinari dell’Azienda, avevano effettuato 195 tamponi cloacali, pur non essendo disposti dal decreto del Ministero della Salute, che aveva escluso la Sicilia dalle aree a rischio per il controllo dell’avifauna selvatica lungo le rotte migratorie. Questo capillare monitoraggio preventivo ci ha consentito di gestire perfettamente l’emergenza aviaria.


Sempre nell’ambito dell’attività di prevenzione, dal 2005 il settore veterinario, in seguito al decreto dell’allora assessore regionale alla Sanità Giovanni Pistorio, ha avviato una campagna di vaccinazione delle agnelle e delle caprette e di identificazione con microchip endoruminali degli oltre 110 mila ovini e caprini della provincia. Questo intervento ha già ridotto del 35% l’incidenza della brucellosi ed ha consentito di portare l’abbattimento dei capi infetti dai 12.500 effettuati nel 2005, agli attuali 5.400, con un riflesso positivo per la salute pubblica e con un risparmio complessivo per l’Asl 3 di circa 500 mila euro.
Oltre alle attività di prevenzione e controllo degli animali da reddito, di monitoraggio degli alimenti di origine animale e di lotta al randagismo, il settore di sanità pubblica veterinaria, quest’anno ha partecipato con il proprio personale alla spedizione del progetto “Wings of Condor”, voluto dal deltaplanista scomparso Angelo D’Arrigo, per reintrodurre sulle Ande una coppia di condor». «E a D’Arrigo - ha concluso il direttore generale dell’Asl 3 - abbiamo voluto intitolare il Centro di primo soccorso avifauna selvatica, dotato di una moderna sala operatoria (nella foto) e inaugurato il 6 settembre scorso dalla sig.ra Laura Mancuso, vedova del recordman catanese. Un modo per ricordare l’uomo, l’atleta, lo scienziato, che amava gli animali e sapeva volare lontano, oltre la linea dell’orizzonte».