ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Sanità

Il cittadino al centro della medicina

“Deve essere il paziente il vero protagonista della sanità. Pensando in questa nuova maniera, ponendo l’attenzione sul cittadino, si può migliorare il sistema sanitario regionale. Occorre programmare razionalmente tutti gli interventi introducendo novità che possono apportare migliorie”.
L’assessore regionale alla Sanità Roberto Lagalla è convinto che questa sia la linea politica da perseguire.
“Gli obiettivi prioritari sono quelli di contenere la spesa nell’ambito di una programmazione che non penalizzi l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza - afferma -. Al centro di tutto bisogna porre sempre il paziente pensando ad una sanità dove tutto deve ruotare attorno al cittadino. Dunque bisogna portare a funzionalità tutto il sistema attraverso due interventi principali: programmazione sul territorio e politica degli investimenti. Bisogna potenziare e rilanciare la medicina territoriale così come dare una spinta ai centri di eccellenza”.
Nell’ultimo quinquennio, grazie ad una significativa politica di investimenti, il sistema regionale ha goduto di un’intensa azione di miglioramento infrastrutturale e di potenziamento tecnologico. Si è inoltre consolidata l’attività di alcune sperimentazioni gestionali che stanno producendo confortanti risultati anche in termini di iniziale inversione del fenomeno delle migrazioni sanitarie, per quanto quest’ultimo sia ancora rilevante. Nonostante i descritti miglioramenti, permane un assetto organizzativo complessivo da rinnovare e, soprattutto, occorre procedere ad una concreta azione di razionalizzazione del sistema.
I siciliani, come tutti i cittadini, ambiscono a servizi sanitari migliori ma anche ad una nuova e più qualificata dimensione umana del rapporto medico - paziente. In sanità si avverte, probabilmente più che in ogni altro settore, il peso del differenziale tra bisogni di salute e di limitatezza delle risorse. Elementi irrinunciabili per tentare di risolvere una così difficile equazione sono certamente la valorizzazione della medicina territoriale, la lotta ai ricoveri inappropriati e il contenimento delle richieste di prestazioni diagnostiche e strumentali se non giustificate sotto il profilo clinico.
Nel 2002 fu siglato un accordo tra il Ministero della Salute, il Ministero del Tesoro e l’Assessorato regionale alla Sanità per l’istituzione di tre strutture ospedaliere a carattere specialistico: un Polo materno-infantile con sede a Palermo, un Centro di eccellenza oncologico a Messina, un Centro di eccellenza ortopedico a Catania. Tutti e tre i centri sono in corso di realizzazione. Il centro di eccellenza di Palermo conterrà tutte quelle specialità mediche e chirurgiche che attualmente non sono rappresentate nelle strutture pediatriche siciliane.
“Accanto alle “eccellenze” è necessario conseguire risultati di alto livello su tutta la rete ospedaliera - aggiunge l’assessore Lagalla -. Al riguardo è necessario riprendere e rilanciare i cosiddetti centri di riferimento regionali che servano, con risorse adeguate, ad ottimizzare i percorsi diagnostico-terapeutici in specifici ambiti pluridisciplinari”.
In questi giorni in Assessorato si sono svolti incontri con i massimi rappresentanti del Centro nazionale e regionale per i Trapianti e l’Assessore si è impegnato ad assicurare le iniziative che servono alla piena operatività del Centro regionale dei Trapianti e a condurre una campagna di sensibilizzazione alla donazione di organi attraverso la corretta informazione. “Accanto a ciò è necessario promuovere i progetti di ricerca e di supporto alle attività di trapianto. Bisogna coinvolgere tutti perché soltanto attraverso un lavoro sinergico si può ottenere un risultato.
Da un lato c’è l’impegno da parte dell’Assessorato, dall’altro quello delle singole Aziende ospedaliere e delle
rianimazioni”.



Grande importanza riveste poi nel campo della medicina, la ricerca. “Non posso che esprimere soddisfazione - dichiara sempre l’Assessore alla Sanità - per la definizione, avvenuta circa dopo più di un mese dal mio insediamento, delle procedure, svolte dall’Università di Palermo, per la ristrutturazione del Policlinico Universitario. L’impegno e la tenacia dell’ateneo palermitano hanno consentito di pervenire finalmente all’utilizzazione del mutuo che consentirà di trasformare il Policlinico Universitario in una struttura sanitaria, didattica e scientifica di alto livello, in linea con la politica di rilancio della sanità regionale che il governo siciliano vuole portare avanti in piena collaborazione con tutti gli attori del sistema sanitario e in particolare con le Università”.
La Sicilia inoltre si va distinguendo in senso positivo nel campo della medicina umanitaria  che sta sempre più svolgendo un ruolo importante, rendendo un grande servizio alla gente che vive in situazioni particolarmente precarie quali quella dei paesi emergenti od in via di sviluppo.
L’Assessorato sta lavorando pure ad un altro grande progetto: la Sicilia, infatti, si doterà di un centro di medicina della migrazione per l’assistenza a persone senza fissa dimora della popolazione residente, immigrata e nomade. E’ quanto deciso nel corso di un incontro con il Ministro della Salute, Livia Turco.
Si tratta della prima struttura pubblica in Sicilia che può offrire prestazioni mediche gratuite ai più bisognosi e che rappresenta l’unico punto di riferimento per l’assistenza, cura e ricerca clinica-scientifica-epidemiologica, sociale, antropologica sugli immigrati, sui nomadi, sui senza fissa dimora, individui che non si rivolgono agli ospedali per timore di essere espulsi dall’Italia o di avere problemi con la legge. Il servizio rappresenta un osservatorio per lo studio e il monitoraggio delle condizioni di salute di particolari gruppi di persone disagiate, e dei rischi di salute a cui sono soggetti.
L’esperienza maturata negli ultimi anni dimostra altresì come il fenomeno della migrazione in Sicilia non può più essere affrontato in termini di emergenza ma bisogna immediatamente trovare una soluzione garantendo a tutti il diritto alla Salute. “La Sicilia è terra di approdo di clandestini che sfidando la morte tra le onde arrivano in condizioni di salute drammatiche. Gli sbarchi quasi quotidiani rilanciano così un grave problema - spiega l’assessore Lagalla -. Da parte nostra, con la nascita del centro ci impegniamo per la tutela della Salute delle persone che più di altre hanno bisogno di accedere ai servizi socio-sanitari pubblici all’interno di una rete di prestazioni ed interventi a vari livelli. Accanto agli immigrati clandestini che cercano fortuna nel nostro Paese, ci sono i nomadi e le persone senza fissa dimora. Il dato allarmante è la presenza di stranieri che negli ultimi 15 anni in tutta Italia è triplicata, superando al 1° luglio 2005, i 3.300.000 soggetti che costituiscono il 5,7% della popolazione.
Gli individui senza fissa dimora, italiani, stranieri, nomadi e profughi, sono soggetti ad un’alta esposizione a fattori di rischio nocivi per la salute, sono esposti a traumi, incidenti e violenze, non hanno accesso all’assistenza sanitaria e sono soggetti ad un’alta mortalità. La mancanza di dimora, l’esposizione agli agenti atmosferici, la malnutrizione si sommano alla scarsità della rete familiare  e ai comportamenti nocivi per la salute come possono essere l’elevato consumo di alcool, fumo e droghe, generando un alto rischio di malattie e di morte prematura che rendono urgente la nascita di strutture di supporto psico-sociale. Il centro di medicina della migrazione per l’assistenza a persone senza fissa dimora, immigrata e nomade, si articolerà in area clinico-sanitaria, area di ricerca scientifica e studi clinico-epidemiologici, attività di formazione clinica, scientifica e culturale”.
Razionalizzazione del sistema sanitario regionale, contenimento della spesa, integrazione territorio-ospedale, rilancio dei centri di eccellenza, sensibilizzazione alla cultura della donazione degli organi, creazione di un centro  di medicina della migrazione per l’assistenza a persone senza fissa dimora della popolazione residente, immigrata e nomade, ambire a servizi sanitari migliori e ad una nuova e più qualificata dimensione umana del rapporto medico-paziente: questi iniziali elementi sono indice di una sanità siciliana che vuole crescere e che ha imboccato la strada giusta per far parlare di sé come buona sanità.