L'Annuario
Tendenze
Spudoratamente erotico
Il pornoshop diventa boutique. Il nuovo trend parte da Londra, con la più diffusa catena di settore: Ann Summers. Un negozio - sta qui la particolarità - prevalentemente dedicato al pubblico femminile e il cui slogan, debitamente tradotto, è: “Teniamo duro da trent’anni”. In vetrina: manichini di donne in reggicalze, busto e frustino, i soliti “sex-toys”, quindi all’interno l’articolo più venduto, “Rampant Rabbit”, Coniglio Scatenato, un vibratore così famoso da essere apparso perfino in un episodio del serial televisivo “Sex and the City”.
Eppure la bottega all’inizio non si differenziava troppo dagli altri porno-shop, tipicamente riservati agli uomini. Finché la figlia del titolare, Jacqueline Gold, una volta cresciuta e diventata proprietaria, non ha pensato la trasformazione, partendo dall’ubicazione dei negozi, nelle strade principali e alla moda, sotto gli occhi e a disposizione di una variegata clientela. Così oggi Ann Summers è una catena con 123 punti vendita, tra cui un paio di super-stores, veri e propri supermercati del sesso, e cominciano a espandersi anche all’estero, a cominciare da Madrid, Barcellona e Valencia, in Spagna. Ma la novità più grande - come detto - rispetto a venticinque anni fa, è che ora la “fidelity” è in mano all’utenza femminile. Forse perché, come ha dichiarato la stessa Jacqueline al Financial Times, “Le donne moderne sono cambiate, sono più autonome, più intraprendenti, sanno quello che vogliono e sono determinate a prenderselo. Se gli va di indossare capi d’abbigliamento intimi sexy, non lo fanno necessariamente per compiacere un uomo ma perché va a loro di farlo”. Nel mercato esiste innegabilmente ampia domanda (lo dimostrano innumerevoli statistiche soprattutto nella vendita on line), con richieste che provengono da entrambi i sessi. Perciò la Gold deve avere pensato che la chiave del successo stesse nell’offrire il “porno-shop senza che sembrasse un porno-shop”.
Tra i banconi, non soltanto mutandine, reggiseni e simili, ma presto pure lampade, soprammobili, oggetti per la casa. Ovviamente, sempre a tema erotico.
PERCHÈ L’OCCHIO
VUOLE LA SUA PARTE
Tutto ciò avviene in una congiuntura storica che, in tema di sesso, fa tornare di moda il piacere di guardare la “svestizione”. Insomma, il piacere dei preliminari. Gli uomini - soprattutto tra gli italiani - preferiscono sottovesti e Guêpière, una biancheria eccitante, ma non scontata. Non pornografica, ma di rara eleganza estetica. Come dire, il tanga non va più. Allo stesso modo, però, di come non va assolutamente la camicia da notte, bocciata a 360 gradi. Meglio un baby doll…
Lo rivela un sondaggio di “Style-Alphabet-Ce&Co”, che indica questo come sogno proibito del 40 per cento degli italiani dai 30 ai 50 anni (vedi scheda).
Basta con il nudo indiscriminato, troppo ovvio, meglio la sensualità delle trasparenze. Il più potente degli afrodisiaci. Paradossalmente quando si alza l’età, il lato sentimental-romantico registra una flessione, a favore di un diretto approccio, magari con il “brivido” del film hard guardato in coppia.
La reazione diffusa è tuttavia una risposta al sesso urlato di cui parlavamo in apertura. Quello con estrema facilità osservato in ogni momento della giornata in tv, sui giornali, sui cartelloni pubblicitari. Nell’intimità, si scopre che, pur con l’utilizzo di fattori esterni eccitanti, quali può essere appunto la lingerie, oppure l’uso di originali toys acquistati in gran segreto, la coppia (e poco importa a questo punto se omo o etero) sente il bisogno di rivelarsi a poco a poco, quasi avesse necessità di conoscersi ogni volta come fosse la prima volta. Complicità anche dichiarata con il regalo, sempre più comune, di biancheria intima. E non soltanto a Natale e non soltanto di colore rosso. Resiste nel tempo il nero, fascino e stile assoluto, così come stuzzicano le colorate fantasie più giovanili. Evoluzioni della foglia di fico che va lasciata cadere piano piano…