ventitreesima edizione

2) L'Annuario

< Torna al Sommario

PACS avanti

In Italia la possibile adozione del PACS (Patto Civile di Solidarietà) sul modello francese - o comunque una regolamentazione delle cosiddette famiglie o coppie di fatto, anche in funzione di una loro tutela sul piano sociale - è, specialmente dall’estate 2005, ampiamente dibattuta ed aspramente criticata dalla Chiesa cattolica che ha posto il proprio pregiudiziale rifiuto ad unioni di persone fuori dal matrimonio. Nel frattempo, alcune città e Comuni, tra cui per esempio Firenze, hanno creato dei simbolici Registri per le Unioni Civili (però non legalmente sancite) aperti anche alle coppie omosessuali. Sul piano politico, il dibattito prosegue fra le diverse forze di governo e di opposizione raccogliendo - in senso trasversale ai due schieramenti - gruppi di parlamentari che si esprimono a favore o contro la possibile adozione di tale provvedimento.
Le unioni civili sono unioni registrate e legalmente sancite tra due persone, generalmente, ma non necessariamente, dello stesso sesso. Sono riconosciute in Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Groenlandia, Islanda, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Francia, Nuova Zelanda, Lussemburgo, Andorra, negli USA (Stati del Vermont e del Connecticut) e nello stato australiano della Tasmania. I Paesi Bassi, il Belgio e la Spagna accettano il matrimonio fra persone dello stesso sesso.
Il PACS francese
Il Patto Civile di Solidarietà (PACS) è un contratto previsto dalla legge francese e votato nel 1999 che può essere stabilito fra due persone maggiorenni, di sesso differente o uguale, per organizzare la loro vita in comune dando diritti e doveri ai suoi partner.
Svizzera
L’unione civile esiste anche in alcuni cantoni svizzeri, come Ginevra o Neuchâtel. Tali riconoscimenti hanno spinto il Parlamento elvetico ad accettare in seguito una legge federale sull’unione domestica registrata che riguarda però solo coppie dello stesso sesso. Un referendum contro questa legge ha fallito e la legge è stata approvata dal popolo svizzero, il primo ad esprimersi direttamente su questo argomento, il 5 giugno 2005 col 58% dei voti. Chi è vincolato da un’unione domestica registrata non può adottare né valersi di tecniche di procreazione medicalmente assistita (art. 28 della legge).