L'Annuario
Informatica
Notizie on line
di Enrico Escher
La storia del giornalismo online ha ormai più di vent’anni. Molto prima che Internet diventasse un mezzo di comunicazione diffuso in milioni di case, infatti, un piccolo giornale texano, The Fort Worth Star Telegram, già trasmetteva online una propria edizione digitale. Era il 1982 e il giornale diffondeva la sua versione non cartacea tramite una BBS locale, un sistema che in quegli anni era molto diffuso e che può essere descritto come una sorta di piccola Internet ad ambito locale. Si trattava ovviamente di un sistema piuttosto rudimentale, se paragonato al Web di oggi, senza immagini e composto da sole pagine di testo.
Un’altra data che gli storici del giornalismo online non devono dimenticare è il 28 febbraio 1997. Alle 15.15 ora del Texas, il Dallas Morning News metteva in linea uno scoop che faceva subito la felicità dei giornalisti televisivi: in una testimonianza scritta, destinata ai suoi avvocati, Timothy McVeigh, principale sospettato dell’attentato di Oklahoma City, riconosceva la sua colpevolezza. Per la prima volta un grande giornale (il Dallas Morning News è tra i primi dieci giornali americani) non aspettava la sua edizione stampata per diffondere un’informazione esclusiva, uno scoop. Al tempo stesso invertiva il rapporto tenuto fino ad allora con il proprio sito Web, tradizionalmente considerato dalla proprietà un sottoprodotto, uno sbocco alternativo per gli stessi articoli della carta stampata.
Internet ha portato due grandi rivoluzioni che hanno trasformato e trasformeranno ancora profondamente il rapporto tra le persone e le informazioni.
Tramite la Rete è possibile reperire una gran massa d’informazioni in modo rapido, relativamente economico e con un certo grado di personalizzazione.
Per la prima volta nella storia dell’umanità anche una sola persona, con un impegno economico molto basso e con conoscenze tecniche di base, è in grado di immettere notizie in un circuito che provvede alla loro distribuzione in tutto il pianeta.
Due aspetti, come vedremo, che incidono in modo evidente sia sulle abitudini del pubblico, o dei pubblici, sia su quelle degli operatori dell’informazione.
Prima di addentrarci nell’analisi dei diversi siti di informazione c’è però un’altra considerazione da fare. Una domanda a cui forse una risposta certa non è ancora stata data, ma che sembra ormai definirsi sempre più.
Internet, in altre parole, è il potenziamento di vecchi media, in qualche modo omologabile agli altri per caratteristiche generali. O è un nuovo mezzo di comunicazione? Non più mass media, ma personal media?
La seconda sembra essere la risposta giusta. Internet sta certificando un passaggio fondamentale, quello dai mezzi unidirezionali, concepiti come broacasting (trasmissione da uno a molti), a quelli bidirezionali. Insomma dall’one to many, al many to many.
Secondo il tipo di azienda editoriale che dà origine al sito si possono distinguere quattro tipologie differenti: da un giornale; da una televisione; da una radio; nati direttamente per il Web.
Ma l’informazione si può trovare anche su siti che non siano editoriali in senso stretto. Ecco quindi un’ altra differenza: giornali, portali. Infine gli ultimi anni stanno proponendo un nuovo e rivoluzionario modo di fare informazione, anche se magari non in senso stretto, quello del personal journalism e dei blog.
Alcuni caratteri fondamentali dell’informazione non cambiano, in generale, a secondo del media interessato. Per altri invece il cambiamento è evidente.
Proviamo a esaminare insieme alcune di queste caratteristiche. La prima novità è costituita dalla risorsa “spazio”.
Negli organi di informazione tradizionale lo spazio è una risorsa preziosa. In un giornale le pagine a disposizione per la pubblicazione delle notizie sono limitate. A maggior ragione questo principio è valido nella radio e nella televisione. Da qui, tra l’altro, nasce una delle funzioni più importanti del giornalista, quella di selezionare nel mare delle notizie quelle che ritiene più rilevanti per proporle al pubblico. Basti pensare che meno del 10% delle notizie che arrivano nella redazione di un quotidiano vengono poi pubblicate.
Su Internet questo problema non esiste, perché non ci sono limiti concreti al materiale che può essere messo a disposizione del pubblico. Un articolo può essere il punto di partenza per una serie enorme di approfondimenti, proponendo, grazie agli ipertesti ed ai link, diversi piani di lettura.
Il secondo punto che possiamo prendere in esame è il tempo.
Anche questo è una caratteristica che differenzia l’informazione sul web. Mentre la televisione impone tempi, orari e gerarchie molto rigide, così come la radio, il giornale da questo punto di vista garantisce una maggiore libertà, ma è vincolato dai tempi di stampa. Il giornale in pratica non è più in grado di competere con gli altri mezzi sulla tempestività delle notizie.
Il web, da parte sua, presenta vantaggi enormi in entrambi i campi. È vincente, in particolare, in due categorie del tempo: il sempre, il subito.
Per quanto riguarda il primo punto, Internet è consultabile in qualsiasi momento e, dal punto di vista teorico, tutti i materiali editoriali di un organo di informazione sono sempre disponibili. Inoltre è il pubblico a scegliere il momento che preferisce per ottenere le notizie. Un esempio delle grandi potenzialità in questo campo sono gli archivi dei giornali, tanto preziosi che ormai la maggior parte li mette a disposizione solo a pagamento.
Per il secondo punto, nessun mezzo riesce ad essere più veloce di Internet nel dare le notizie praticamente in tempo reale.
Un terzo aspetto importante è costituito dalla localizzazione. È proprio mentre Internet si afferma come il più globale dei media, che riaffiora prepotentemente la voglia di informazione locale. Un paradosso? Tutt’altro: nell’ambito locale, le piccole emittenti radiofoniche e televisive, storicamente consolidate sul territorio, hanno sempre dominato il panorama dell’informazione. Ma quando è venuto il momento di aprirsi ad un nuovo media, la Rete, sono state poche le emittenti che ci hanno investito e creduto davvero, lasciando peraltro insoddisfatta questa voglia di informazione locale. Uno spazio nel quale si sono inseriti prepotentemente vecchi e nuovi protagonisti del mondo dell’informazione.
Da un lato, infatti, il Web permette anche ai media locali di poter avere un pubblico al di fuori della loro tradizionale localizzazione geografica. A esempio un quotidiano come La Sicilia proprio grazie ad Internet può essere letto in ogni parte del mondo, fornendo un servizio altrimenti impensabile ai lettori.
Dall’altro una delle forze dell’informazione locale viene ulteriormente potenziata da Internet. Parliamo della capacità di creare community, interpretando esigenze, problemi, speranze della popolazione e dando ad esse una voce autorevole. In tal modo Internet, che è il più globale dei media, diventa anche il più locale, grazie al suo potere di interazione con il pubblico
Quarta caratteristica importante, che va sviluppandosi sempre di più è la multimedialità. La rete si sta evolvendo rapidamente e offre già una possibilità ulteriore agli editori della carta stampata, quella cioè di poter competere con le tv sul campo delle immagini e dell’audio. È esemplificativo, a questo proposito, ciò che già avviene sui siti di Repubblica e del Corriere della Sera, in cui ci sono sezioni dedicate ai video, che permettono un ulteriore approfondimento delle notizie.
Ma uno dei punti di forza che la Rete offre al mondo dell’informazione è costituita dalla interattività. Questa è una delle caratteristiche fondamentali di Internet e dell’informazione sul Web. Giornali e televisione sono media a senso unico. L’informazione va dal giornalista al pubblico, che in pratica subisce la notizia. La scelta di quest’ultimo viene esercitata solo attraverso il telecomando o il mancato acquisto del quotidiano. L’interattività può essere esercitata a tre livelli: selezione delle notizie costruzione di percorsi alternativi di lettura attraverso gli ipertesti; comunicazione bidirezionale con il lettore attraverso chat, forum ed e-mail.
Internet allora rappresenta il nuovo volto, tecnologicamente evoluto, di quanto giornali, radio e televisione hanno rappresentato nel Novecento?
No, è molto di più. E al tempo stesso è qualcosa di profondamente diverso, perché si fonda su un modello opposto. Non ci troviamo in questo caso di fronte ad un nuovo medium, ad una versione potenziata degli altri mezzi, ad una sorta di giornale-radio-televisione che minaccia di risucchiare l’audience della concorrenza. Ci troviamo di fronte ad una nuova realtà nella quale l’informazione potrebbe non avere più la stessa faccia di prima, dove gli organi d’informazione per come li abbiamo conosciuti finora potrebbero non esistere più o avere un ruolo del tutto secondario, dove i giornalisti potrebbero essere molto diversi da quelli odierni.