ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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La Riserva Naturale Saline di Priolo

L'oasi tra le ciminiere

La Riserva Naturale Saline di Priolo, istituita dalla Regione siciliana nel dicembre 2000, ed affidata in gestione alla LIPU, tutela una piccola, ma interessante zona umida residuo delle estese zone paludose che orlavano tutta la costa della Sicilia sud-orientale. Antichissima, la produzione del sale in questa zona è citata già da Plinio il Vecchio nel I secolo d.C., la Salina “delli Magnisi” occupava, ancora alla fine degli anni ‘60, una superficie di oltre 80 ettari suddivisa in pantani di servizio e caselle salanti. L’industrializzazione della fascia costiera da Siracusa ad Augusta ha cambiato radicalmente il volto di quest’angolo di Sicilia, ampi settori della Salina sono stati interrati per la costruzione della centrale Enel e del depuratore consortile, o semplicemente usati come discarica, un oleodotto, ora in disuso, le attraversa dal 1956.
Fortunatamente la riscoperta del valore culturale e scientifico delle zone umide ha permesso di salvare una parte delle saline: circa 40 ettari che comprende il settore più prossimo alla penisola di Magnisi. Una vera “oasi tra le ciminiere” di grande interesse educativo e testimonianza della storia umana e non solo naturale di questo territorio.
La riserva naturale comprende un ampio stagno costiero corrispondente agli antichi bacini di accumulo dell’acqua marina e si inserisce nel sistema di zone umide salmastre della Sicilia sud-orientale. Il livello dell’acqua è notevolmente condizionato dalla piovosità e può oscillare tra oltre un metro di profondità ed una secca estiva a volte completa, secondo una dinamica tipica dei “pantani” costieri siracusani. Lungo i bordi dello stagno accumuli di terreno usato per successivi riempimenti della vecchia salina sono stati ormai colonizzati dalla vegetazione palustre, alcuni ormai interni, in parte demoliti dall’erosione, hanno assunto l’aspetto di piccole isole.
Negli ultimi anni la diminuita salinità dell’La Storia ha portato ad una evidente evoluzione della vegetazione, con la riduzione delle aree a salicornia e la estensione di fasce perimetrali di canneto tamerici.
La ricchezza faunistica della riserva è legata alla presenza di oltre 200 specie di uccelli, spesso presenti in concentrazioni di notevole interesse e che ne fanno un luogo privilegiato per gli appassionati di bird-watching. Migliaia di uccelli acquatici usano ogni anno le saline come area di sosta nella migrazioni da e per l’Africa. Particolarmente ricca è la migrazione autunnale (agosto-ottobre) quando è possibile osservare stormi di centinaia di Aironi cenerini e Garzette, ma anche Spatole e Fenicotteri, gruppi di migliaia di piccoli limicoli come Gambecchi, Piovanelli, Piovanelli pancianera.
Dal tardo autunno centinaia di Folaghe ed anatre di diverse specie si fermano per trascorrere l’inverno in attesa di ripartire verso il nord. Con loro anche Gabbiani, Svassi maggiori e Tuffetti e, a volte, anche Falchi di palude ed alcuni limicoli. Spesso anche i Cormorani sorvolano la salina nei loro spostamenti lungo la costa. In primavera sostano ancora aironi di diverse specie, limicoli fra cui Pittime reali e Combattenti o le Marzaiole piccole e rumorose anatre che hanno trascorso l’inverno nei laghi africani. Con l’avanzare della primavera restano quasi solo gli uccelli nidificanti come gli eleganti Cavalieri d’Italia, i Fraticelli, i Fratini ed i Corrieri piccoli. Il numero di coppie nidificanti è molto variabile, condizionato dal livello dell’acqua, ma hanno nidificato fino a c. 40 coppie di Cavaliere, altrettante di Fraticello, ed, occasionalmente, anatre poco comuni come nidificanti in Italia come la Volpoca, il Mestolone o la Moretta tabaccata, quest’ultima fra le specie europee più seriamente minacciate di estinzione. In piena estate molti Gabbiani reali usano la salina, spesso asciutta, come posatoio, fra loro presenti in buon numero i rari Gabbiani corsi. Attorno alla salina sono ancora comuni Conigli selvatici e Donnole e poche specie di rettili ed anfibi fra cui il Biacco e la Rana verde. Non è pensabile la salina se non come parte di un più ampio contesto dominato dalla adicente penisola di Magnesi, l’antica Thapsos col suo insediamento preistorico e protostorico tra i più celebri della Sicilia, le sue necropoli con tombe a grotticella e l’esteso abitato risalente al XV secolo a.C. considerato tra i più antichi esempi di organizzazione urbana dell’intero Occidente. Ma la penisola è anche ricca di fauna, con la presenza di specie rare e localizzate come l’Occhione e la Calandra tipiche degli ambienti steppici.

 

 

Si ringrazia per la preziosa collaborazione il personale della sezione LIPU di Priolo Gargallo, proprietario del materiale illustrativo della seguente sezione. Per visite alla riserva o eventuali informazioni:
LIPU - R.N.O. “SALINE DI PRIOLO”
Tel. 0931.735026
www.salinepriolo.it