L'Annuario
Le provincie - Priolo
Basta con i veleni
a cura di Paolo Mangiafico
(in collaborazione con l'ufficio P.R. editoriale)
Agli anni di industrializzazione selvaggia seguiranno quelli delle bonifiche del “sito Priolo”. A deciderlo è stato il ministero dell’Ambiente che ha già stanziato centinaia di milioni di euro che serviranno a riqualificare un territorio che risulta altamente contaminato da “veleni” industriali (nella foto). L’amministrazione comunale del sindaco Massimo Toppi (nella foto) sta seguendo, ormai da circa cinque anni, tutti le varie tappe di avvicinamento che stanno conducendo alle operazioni di bonifica. Oltre al sottosuolo, la bonifica riguarderà anche i fondali marini della zona di mare antistante agli stabilimenti petrolchimici. “In tutta questa vicenda ambientale - afferma il sindaco Toppi - devo fare rilevare che le aziende industriali stanno collaborando. Qualche anno fa venne accertato che la falda acquifera era stata contaminata da benzene. Per questa ragione qualche pozzo, che riforniva il nostro acquedotto comunale è stato chiuso. L’Eni, però, è intervenuta facendo scavare altri pozzi nella zona pedemontana e, prossimamente, l’acqua di questi nuovi pozzi, pura e limpida, andrà ad alimentare il nostro acquedotto”. Tra il Comune di Priolo e l’Eni, tra l’altro, è stata firmata una convenzione per questi interventi che riguardano l’approvvigionamento idrico dell’acquedotto comunale di Priolo. Inoltre in tutti i pozzi che riforniranno l’acquedotto comunale, l’Eni ha fatto installare dei mega filtri al carbone attivo, capaci di trattenere l’eventuale molecola di benzene presente nell’acqua di falda. E per evitare situazioni che si sono registrate nel passato, l’acqua potabile verrà monitorata 24 ore su 24 con un’apparecchiatura capace di analizzarla e fornire i dati chimico-fisici. Per quanto concerne, invece, l’acqua di falda che è contaminata da benzene, è stato presentato, congiuntamente alla Divisione R&M e Polimeri Europa, il progetto definitivo di bonifica di queste acque. Questo progetto prevede il prelievo ed il collettamento di tutte le acque contaminate del sito, con successivo invio ad un impianto che effettua trattamenti chimico-fisici e biologici, avente una sezione finale di osmosi inversa per consentire il recupero delle acque all’interno dei cicli produttivi. Inoltre, Syndial, Società del gruppo Eni, sta completando la realizzazione di un laboratorio ambientale all’avanguardia e di levata professionalità in grado di rispondere alle esigenze analitiche di supporto delle attività di bonifica nel sito e, più in generale, polo di riferimento specialistico per tutto il territorio. “Anche ErgMed - afferma il sindaco Toppi - ha stanziato un finanziamento per l’acquisto di un mammografo che ci permetterà di fare uno screening in tutte le donne del territorio per prevenire il tumore al seno. Noi abbiamo messo a disposizione i locali del centro diurno per anziani e fra breve verrà avviato lo screening da parte dei sanitari specialisti dell’Asl 8 di Siracusa”. Sviluppo Italia, intanto, ha presentato i progetti per bonificare dalla pirite di ferro sia la penisola di Magnisi, sia i due campi di calcio. Attalmente, i due stadi priolesi sono stati chiusi con un’ordinanza del sindaco. Potranno tornare ad essere utilizzabili non appena verranno asportati dal sottosuolo questi “veleni” industriali che non hanno risparmiato nemmeno i campi di calcio. Le bonifiche non interessano soltanto la terraferma ma anche i fondali marini della rada di Priolo. In questi fondali, la caratterizzazione eseguita dall’Icram (Istituto centrale per le ricerche scientifiche e ambientali marine) ha accertato che vi è un’alta concentrazione di mercurio ed anche di diossina, idrocarburi e metalli pesanti. Il progetto per la bonifica della rada priolese è stato redatto da Sviluppo Italia, che ha tenuto conto della caratterizzazione dell’Icram e che ha interessato circa 610 mila metri quadrati di questo sito marino. “Per l’esecuzione di questo progetto di bonifica dei fondali - dice il sindaco Toppi - è previsto un dragaggio per circa 2 metri. Il dragaggio interesserà tutta la parte di mare che presenta non più di 15 metri di profondità. Tutti i veleni che sono stati versati a mare dalle industrie, secondo questo progetto, dovranno essere asportati e smaltite in apposite discariche. La riqualifica del nostro territorio è incominciata. Di certo ci vorranno anni perchè si ritorni ad uno stato di assoluta normalità”.