L'Annuario
Le provincie - Melilli
Una storia millenaria
a cura di Paolo Magnano
(in collaborazione con l'ufficio P.R. editoriale)
Melilli è una cittadina posta sui monti Iblei che digradano dolcemente sull’ampio golfo di Augusta e sul Mar Ionio.
Vanta una storia millenaria, di cui ancora oggi se ne possono ammirare le tracce lasciate dall’uomo sul suo territorio.
È posta su una felice posizione geografica a baricentro delle vie di comunicazione che collegano le due province di Siracusa e Catania.
Ha due frazioni: Villasmundo e Città Giardino.
Dall’alto dei suoi 300 metri è un balcone naturale e suggestivo fascino per quanti la visitano, che permette di spaziare fino alle coste calabre.
È conosciuta per le molte industrie petrolifere e petrolchimiche che si trovano lungo l’ampia fascia costiera che dal golfo di Augusta raggiunge la baia di Santa Panagia di Siracusa.
Melilli ha una storia che risale all’uomo preistorico, per cui merita di essere visitata per le ricchezze storico-artistiche che custodisce.
La mitidezza del clima mediterraneo e l’abbondanza delle acque che attraversano il suo territorio hanno favorito l’insediamento dell’uomo fin dalla lontana preistoria.
A testimoniarne la presenza sono le tante necropoli rupestri che costellano il suo territorio e che vengono studiate e visitate da quanti amano l’archeologia.
Sono piccole necropoli scavate sulla roccia, che testimoniano l’esistenza di villaggi sparsi, che dovevano ricadere sotto la giurisdizione del mitico re Hyblon, la cui sede secondo gli archeologi doveva trovarsi a Pantalica, che permise ai Megaresi dell’ecista Lamis di stanziarsi nel sinus Megarensis dove fondarono la città di Megara Hyblaea.
Fra i tanti siti archeologici che si trovano nel territorio, due meritano particolare attenzione: la necropoli della valle del fiume Marcellino, in cui è stata rinvenuta una coppa “a semicerchi penduli”, che testimonia rapporti commerciali con il mondo greco precedenti la colonizzazione dei Greci, il Villaggio del Petraro, unico esempio in Italia di villaggio fortificato risalente al XVI secolo a.C.
Le notizie storiche della cittadina di Melilli, però, risalgono al lontano XII sec. d.C., anche se la proclamazione di San Nicola, vescovo di Mira, a Santo Patrono ne fa risalire l’esistenza al periodo normanno, se non addirittura al periodo bizantino e arabo.
A causa della sua favorevole posizione strategica, la cittadina iblea è stata nei diversi secoli teatro di devastanti azioni belliche che ne hanno segnato la sua storia: nel 1676, durante la guerra franco- spagnola per il dominio sul mediterraneo, fu assediata e saccheggiata dai Francesi, comandati dal De Mornas; nel luglio-agosto 1943, nel periodo dell’invasione e occupazione alleata, fu bombardata e il centro storico distrutto.
Fu distrutta anche dai terremoti del 1542 e del 1693, che provocò il crollo del centro abitato.
Alla ricostruzione del dopo terremoto del 1693, l’attuale centro storico deve la bellezza dei tanti palazzi signorili che, di recente restaurati dopo l’ultimo terremoto del 13 dicembre 1990, si possono ammirare in tutto il loro splendore, nonché lo splendore delle chiese.
La Chiesa Madre in stile romanico, dedicata a San Nicolò Vescovo, la più antica del paese, a perfetta croce latina, posta sull’anonimo quartiere conserva al suo interno opere di Francesco Gramignani Arezzi, di Giovanni Tuccari e di Romualdo Formosa, nonché di Olivio Sozzi, uno dei maggiori pittori del settecento siciliano, che dipinse su tela applicata al legno il “Trionfo della Fede”, che copre l’intero tavolato della navata centrale.
La Chiesa di San Sebastiano, dal 1697 proclamato Patrono di Melilli, a pianta basilicale: un autentico gioiello d’arte barocca posta sull’omonima piazza su cui insiste un loggiato in pietra dell’inizio ‘800.
L’interno della basilica a tre navate custodisce opere dei maggiori pittori del ‘700 siciliano: Antonio Madiona, Francesco Gramignani Arezzi, Sebastiano Lo Monaco, Placido Campolo, Letterio Paladino, Antonio Filogamo e Olivio Sozzi che dipinse su tela la “Gloria di San Sebastiano”, che copre l’intera navata centrale.
Altre Chiese: Spirito Santo con una facciata che è un autentico gioiello barocco, Sant’Antonio Abate, San Francesco d’Assisi dei Padri Cappuccini con l’attiguo chiostro, Carmine, Maria SS. del Soccorso e Madonna delle Grazie.
Di notevole interesse architettonico il maestoso Palazzo Municipale, che sorge sull’antica chiesa di San Paolo e il Chiostro delle clarisse, con prospetto in pietra delle cave melillese, inaugurato nel 1888 e che si affaccia sulla piazza Filippo Crescimanno.
Il territorio di Melilli è ricco, inoltre, di oltre 50 grotte carsiche, di cui le più importanti sono: la grotta Palombara, la grotta Villasmundo-Alfio e quella di Mastro Pietro.
Alla periferia del centro abitato si trova, infine, l’importante cava di pietra bianca della Barriera o di Sant’Antonio, una suggestiva latomia di rara bellezza, scavata nei secoli dall’uomo, che raggiunge 26 metri di altezza e si addentra per quasi 270 metri: esempio del faticoso lavoro dell’uomo, che a colpi di piccone è riuscito nei secoli a cavare la pietra per costruire palazzi, non solo a Melilli, ma anche in Sicilia e nella vicina Africa.
Oggi questa grande latomia è stata aperta alla fruibilità dei visitatori, che possono raggiungerla con l’ausilio di guide.