ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Le provincie - Acicatena

Una comunità moderna ma legata alla sua storia

a cura di Antonio Foti
(in collaborazione con l'ufficio P.R. editoriale)

Acicatena oggi è una città di 28.000 residenti, ne contava 20.291 nel 1991, 12.976 nel 1982, 8.000 a metà degli anni Settanta.
La crescita a dismisura della popolazione residente in un trentennio ha stravolto non solo il territorio, urbanizzato senza tener conto dell’ambiente, delle bellezze paesaggistiche, ed abbattendo, nella forsennata corsa all’edificazione, anche immobili storici.
Certamente per anni sono venuti a mancare servizi ed una rete stradale adeguata alla crescita della popolazione. Le amministrazioni ultime, in ordine di tempo, si sono dovute confrontare con una realtà difficile da amministrare.
Ed allora che fare?
L’Amministrazione comunale quotidianamente lotta per alleviare il disagio sociale delle fasce più deboli della popolazione, ma è una lotta impari. Però è obbligo di un’Amministrazione comunale la programmazione dello sviluppo economico sociale possibile e sostenibile nel proprio ambito territoriale, ed allora un’opportunità è data dal Piano Regolatore Generale dove il Consiglio comunale non può esimersi da dare linee guida chiare.
È obbligo dell’Amministrazione comunale appropriarsi di quelle opportunità finanziarie che mette a disposizione l’Unione Europea per i territori che fanno parte dell’Obiettivo 1.
Ad altre risorse si sta mirando, vedi P.O.R., P.I.R., P.I.T., Patto delle ACI, ecc.
La Casa comunale deve diventare una grande casa accogliente con pareti di vetro: il cittadino deve poter visionare da casa, collegandosi al sito internet del Comune, www.comune.acicatena.ct.it, la pratica che lo riguarda oppure, trovando la modulistica sul sito, trasmetterla direttamente agli uffici competenti, senza fare inutili code agli sportelli.

Lavori in corso
La viabilità, particolarmente fuori dal centro storico, è migliorata notevolmente ed in itinere l’Amministrazione sta per rendere esecutivi nuovi progetti, che risolveranno di certo i gravi problemi di congestione di traffico automobilistico ad Aci San Filippo, migliorando i collegamenti con Acireale e verso Aci Sant’Antonio e Valverde.
Progetti di riqualificazione del centro storico sono stati già presentati, vedi ad esempio via Vittorio Emanuele, con il ripristino del basolato lavico e, nell’immediato futuro, un uguale progetto sarà presentato per via Croce, ad Aci San Filippo.
A breve dovrebbero iniziare i lavori di ristrutturazione e di riqualificazione del Palazzo di Città, ex convento seicentesco di Sant’Antonio di Padova dei Frati Minori, che riporterà all’antico splendore il chiostro con gli affreschi, che rappresentano la vita di San Francesco d’Assisi, realizzati dal pittore acese Giovanni Lo Coco (1667-1721), detto il Sordo, discepolo di Giacinto Platania (1647-1720), la biblioteca e tutti i locali oggi adibiti ad uffici, che, ripuliti dai deturpamenti e dalle alterazioni eseguiti nel tempo, ne permetterà un uso adeguato, diverrà Palazzo di rappresentanza con spazi usufruibili per conferenze ed attività culturali.
Un altro progetto di grande rilevanza riguarda il Palazzo dei Principi Riggio di Campofiorito, o meglio parte di esso, dal momento che bisogna scovare risorse finanziarie adeguate per recuperare, per quello che è possibile, l’intero palazzo.
All’inizio dell’anno in corso, finiti i lavori di riqualificazione e di consolidamento, più bella che mai c’è dato modo di vedere la Chiesa Madrice, Santuario della Madonna della Catena, dove, nella cappella si possono apprezzare fini affreschi di Pietro Paolo Vasta (1697-1760).
Lavori similari hanno ridato l’antico splendore alla Chiesa di San Giuseppe, disegnata dall’architetto catanese Francesco Battaglia (1702-1788), che, con il suo insieme di stili, classico nella facciata, orientaleggiante nelle cupole dei campanili e barocco nella scalinata, legati da colori prettamente mediterranei, rappresenta un vero gioiello architettonico settecentesco.
Identici lavori hanno riguardato la Chiesa di Santa Maria della Conso-lazione e da recente l’Eremo di Sant’Anna, fondato nel 1750 da frate Campione e dedicato alla madre della Madonna, nella cui chiesetta si possono ammirare lo splendido pavimento in maiolica decorata e il rilucente altare principale, realizzato in ottone e scaglie di marmo, al di sopra del quale fa bella mostra di sé la tela di Pietro Paolo Vasta con le immagini della Madonna, Gesù Bambino e Sant’Anna.
Lavori analoghi sono stati eseguiti nella settecentesca Chiesa Madre di San Filippo d’Agira, “Totius Acis Mater et Caput” (“di tutto Aci madre e capo”), la cui ricostruzione, dopo il terremoto del 1693, fu opera dell’architetto Francesco Battaglia, al cui interno sono allocate tele realizzate da Antonio Pennisi da Catania alla fine del Settecento, in sacrestia all’interno dell’armadio settecentesco si trova una tavola con San Nicola di Bari di autore ignoto, che, secondo Monsignor Bella, apparteneva alla scuola di Antonello da Messina, imponente la torre campanaria del 1558.
Ad Aci San Filippo in tempi brevi saranno ultimati i lavori di ripristino del selciato lavico in Via Scale Sant’Anna e nel vicolo retrostante l’abside della chiesa Madre.
Tanti, inoltre, sono i beni da salvaguardare e valorizzare, come la Chiesa di Santa Lucia, il cui interno è arricchito da uno splendido tetto ligneo a cassettone, con affreschi di Pietro Paolo Vasta, e della sua scuola, del figlio maggiore Alessandro (1730-1783), di Matteo Ragonisi (1660-1734), l’ottocentesco Palazzo Spoto con la sua aggraziata facciata, la chiesa del convento di Sant’Antonio di Padova, al cui interno si conservano tele di Giacinto Platania, un Crocifisso di frà Umile da Petralia (1580-1639) ed altre opere importanti, all’interno del convento, oggi residenza municipale, nei locali dell’antico refettorio dei frati minori è stata ricavata la Biblioteca, che custodisce preziosi incunaboli e cinquecentine, le cui pareti conservano un affresco del Lo Coco, Torre Casalotto.
L’Amministrazione comunale per la valorizzazione dei beni monumentali e paesaggistici presenti nel territorio e per lo sviluppo socio-economico di Aci Catena aderisce al P.O.R. 2000-2006 e al Progetto Sviluppo Sud-Regione Sicilia,“Distretto culturale Taormina-Etna” per partecipare al Bando CARIPLO per la realizzazione di Distretti culturali.
Il PIT delle ACI prevedeva il finanziamento anche di un percorso naturalistico che, parte da San Gregorio di Catania, interessa i territori delle Aci, attraversa il territorio comunale di Aci Catena dalla timpa di Valverde alla Valle di Reitana, dove ancora oggi si addolciscono i lupini, lambisce l’Area archeologica di Santa Venera al Pozzo, dove sgorga la sorgente delle acque sulfuree che alimentano le Terme di Acireale e, percorrendo l’incantevole percorso dei Mulini ad acqua, giunge ad Acireale.
La Presidenza della Regione siciliana attraverso il Dipartimento regionale della programmazione, D.A. n. 235/SVI DRP del 4 agosto 2005, non ha ritenuto finanziabile tale sentiero naturalistico, ma è dovere - fra l’altro già preso - delle Amministrazioni comunali interessate di attingere a quelle risorse europee, presenti nel POR, che permetteranno di unire le Aci attraverso un’opera di valorizzazione di luoghi impareggiabili, unici.

Le frazioni
Aci Catena ha un territorio vasto e densamente abitato, anche se sulla carta ha una sola frazione, Aci San Filippo, in effetti i centri abitati decentrati, oltre alla citata frazione, sono San Nicolò, Vampolieri, Marchesana. Per questo la scommessa del sindaco Ascenzio Maesano è un impegno serio, reale, quotidiano, di tutta l’attuale Amministrazione; infatti, si sta facendo di tutto per dare risposte concrete al cittadino, migliorando i servizi e decentrandoli, rispondendo con i fatti alle nuove esigenze della popolazione, attivando servizi adeguati alle fasce più deboli della cittadinanza, giovani, anziani, immigrati.
La ristrutturazione del Palazzo di Città deve dare lo spunto a questa Amministrazione di approntare un progetto per conglobare in un unico edificio i tanti uffici comunali, sparsi nel territorio, con oneri finanziari notevoli, e dare, nel contempo, la possibilità di un decentramento effettivo dei servizi comunali nella frazione di Aci San Filippo e nel territorio di San Nicolò-Vampolieri.
I giovani e le scuole non possono certamente lamentarsi per le strutture scolastiche e sportive messe loro a disposizione; la prossima inaugurazione del Polivalente e del nuovo plesso scolastico di Via S. Ten. Barbagalload Aci San Filippo, il pattinodromo, attaccato al campo sportivo Nino Bottino, rappresentano la ciliegina sulla torta.
Le attività culturali, sportive e di semplice svago e spettacolo, gli eventi registrati in questi ultimi anni fanno ben sperare che, lavorando insieme, in simbiosi, istituzioni e privati, in particolar modo il mondo dell’associazionismo, i frutti si raccolgano.
La valorizzazione del territorio di Aci Catena è frutto anche delle tante manifestazioni che vi si svolgono, fatte per scoprire e far conoscere i luoghi più belli, i luoghi della memoria, dei ricordi: da ciò traggono lo spunto le iniziative più importanti, da CineNostrum alla 1ª mostra dell’artigianato, a Scacco Matto, sfilata storica organizzata dalle scuole, a concerti, concorsi di poesie e mostre di pittura, alle sagre, agli spettacoli musicali, teatrali e di ballo, organizzati dal Comune e da associazioni presenti nel territorio.
Capitolo a parte è quello rappresentato dai gemellaggi con Ceuta, Campofiorito e Vizzini.