di
Enrico Escher
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Entro la fine di ottobre la Rai sceglierà le aziende
a cui dare in affitto due dei suoi canali del Digitale terrestre. Quaranta
le richieste: fra coloro che hanno presentato la domanda ci sono realtà
molto diverse. Cè la tv di Stato cinese, che pensa di utilizzare
il canale per parlare ai suoi connazionali sparsi nel nostro paese. Ci
sono le Edizioni Paoline, che da tempo stanno diversificando le loro offerta
in senso multimediale. Ma cè, per esempio, anche My-tv, la
web television mamma di Gino il pollo che sta pensando anche
ad un ampliamento delle proprie attività.
Insomma un mercato che si apre. Segno di un interesse crescente verso
il nuovo sistema di trasmissione che dovrebbe prendere il posto della
vecchia tv analogica. Un interesse reso ancora più evidente dal
successo del bando del CNIPA per la sperimentazione di servizi di T-government
sulla tv di casa, per il quale sono state presentate ben 51 richieste.
Sul Digitale terrestre ha pesato non poco la polemica che ha accompagnato
la legge Gasparri, che ne codifica le regole, nel corso degli ultimi mesi,
fino alla sua definitiva approvazione. Ma al di là del dibattito
politico proviamo a vedere quali sono gli scenari che si aprono davanti
a noi.I vantaggi maggiori della tecnica di trasmissione digitale terrestre,
riguardano: la razionalizzazione delluso di frequenze di trasmissione,
laumento del numero di canali potenzialmente irradiabili (fino a
5 per ogni programma attualmente trasmesso in analogico) e la diffusione,
grazie alla possibilità di un canale di ritorno diretto, di servizi
internet direttamente dal televisore, ad esempio e-commerce o servizi
di pubblica utilità. Il digitale terrestre può essere considerato,
quindi, lultima tappa del processo di convergenza, tra mezzi di
comunicazione e telecomunicazioni.
Un altro aspetto teoricamente innovativo è quello della presenza
di diverse tipologie di operatore. La legge Gasparri ne prevede tre: loperatore
di rete, il fornitore di contenuti e i fornitore di servizi. Scompare
il broadcaster tradizionale, almeno in teoria, perché non aver
definito una incompatibilità reale fra i tre tipi di figure fa
sì che, nei fatti, Rai, Mediaset e anche La7 siano contemporaneamente
sia gestori dei canali che produttori di contenuti.
Dal punto di vista del telespettatore, infine, il digitale terrestre porta
alcune novità. La prima è che per ricevere i nuovi canali
avrà bisogno di un decoder. La seconda è che laumento
dei canali non significherà, almeno per il momento, dover pagare
un abbonamento (come avviene ad esempio con la tv satellitare). La terza
è che potrà usufruire di servizi alternativi, di pubblica
utilità (come il T-Government), di T-banking o di T-Learning. Anche
se per i due ultimi aspetti il grado di interattività finora possibile
li rende ancora di là da venire.
Un po di storia
Il 3 gennaio 1954, quando iniziarono le trasmissioni televisive ufficiali
della Rai, in Italia esistevano 15 mila televisori. A cinquantanni
di distanza se ne contano 50 milioni. Cinquantanni di Tv di prima
generazionÈ, quella analogica, che oggi cede il passo alla seconda
generazionÈ televisiva, quella della Tv digitale terrestre. A differenza
della Tv satellitare e della Tv in fibra ottica, quella digitale terrestre
avrà costi inferiori per gli utenti finali. Si dovranno comunque
acquistare apparecchi tecnologici per ricevere i canali in qualità
digitale, il decoder o set-top-box e, in futuro, un nuovo apparecchio
televisivo, ma non si dovranno pagare i contenuti. La qualità,
invece, è sempre la stessa: ottima.
La Tv digitale terrestre (DTT) è unevoluzione tecnologica
dellattuale sistema televisivo. Le novità di questo tipo
di trasmissione sono molte. Innanzitutto, è un sistema di trasmissione
numerico che non risente di interferenze né di riduzione del segnale
né di disturbi. Inoltre, consente di moltiplicare il numero di
canali disponibili. Infine, permetterà ai canali Tv e alle trasmissioni
televisive di inserire contenuti multimediali interattivi che consentono
agli spettatori di intervenire in diretta durante i programmi. Il passaggio
dalla Tv analogica alla Tv digitale coinvolgerà progressivamente
gli oltre 50 milioni di apparecchi televisivi del nostro Paese, praticamente
tutta la popolazione italiana.
Le regole
Secondo una normativa europea (legge 66 del 2001), entro il 31 dicembre
2006 tutte le trasmissioni televisive dovranno essere in digitale. Il
periodo di sperimentazione del digitale terrestre occuperà tutto
il periodo fino allo spegnimento definitivo delle trasmissioni analogiche.
Il ministero per lInnovazione e le Tecnologie ha inserito nella
Finanziaria 2004 un contributo governativo pari a 150 euro per lacquisto
di un decoder interattivo per la Tv digitale terrestre. Il nuovo provvedimento
prevede che il bonus sia erogato agli abbonati in regola col pagamento
del canone Tv e nei limiti dello stanziamento previsto dalla legge Finanziaria,
ovvero 110 milioni di euro. Il ministro Lucio Stanca ha anche costituito
un gruppo di lavoro per accedere ai servizi online della Pubblica amministrazione,
il cosiddetto e-Government. Intendiamo utilizzare anche il televisore,
ampiamente diffuso nelle famiglie, per consentire di accedere ai servizi
di e-Government anche a quanti non dispongono ancora di un pc connesso
ad Internet, ha detto il ministro per lInnovazione e le Tecnologie.
Le prestazioni online sul televisore digitale saranno soprattutto di natura
informativa e spazieranno in vari settori, a partire dalla sanità
e dalle modalità di espletamento di molte pratiche burocratiche,
fino alle informazioni sul traffico. In sostanza si tratterrà di
estendere notevolmente le capacità dellattuale Televideo
integrandolo con informazioni e servizi pubblici. Il contributo è
valido solamente per i decoder con funzioni multimediali, perché
si vogliono avvantaggiare tutti quei servizi di pubblica utilità
che lutente sfrutterà. Pertanto non è previsto per
i decoder basÈ.
I servizi attuali
Oggi non si può ancora apprezzare la trasmissione digitale terrestre
al cento per cento. Il vantaggio che può apportare al momento è
una visione più nitida delle immagini, in qualità DVD in
pratica. Inoltre, siamo giunti a un punto in cui il telespettatore non
sarà più passivo davanti allapparecchio Tv, ma attivo
e invogliato a partecipare e a diventare protagonista. A oggi, Rai trasmette
in digitale i canali Rai news 24, Rai sport, Rai educational, mentre Mediaset
trasmette Canale 5, Rete 4, Italia 1, Bbc, Coming Soon Television, Class
Tv, VJ Television. La7 e il Comune di Pesaro, per esempio, hanno di recente
firmato un protocollo di intesa per la sperimentazione della televisione
digitale terrestre finalizzato a realizzare ed erogare servizi interattivi
di pubblica utilità. La sperimentazione, che interesserà
circa cento famiglie, porterà nelle case dei cittadini i servizi
interattivi del Comune che saranno accessibili utilizzando semplicemente
il telecomando del televisore. Unaltra sperimenttazione è
partita a Torino. Dalla fine di febbraio, un campione di cento soggetti
tra famiglie e imprese del Capoluogo piemontese, grazie ad un accordo
tra Telecom Italia Media e Sun Microsystems, potrà accedere gratuitamente,
per quattro mesi, a una serie di servizi sotto forma di applicazioni interattive
tramite un set-top-box. Linterazione con la pubblica amministrazione
è garantita da un canale di ritorno su banda larga, gestito attraverso
un apposito centro servizi del Gruppo Telecom. Tra i servizi a disposizione,
il Trova Lavoro, e moduli didattici curati dallUniversità
degli Studi e dal Politecnico di Torino, il T-learning (Television Learning).
e quelli futuri
Lintenzione degli operatori coinvolti in questo progetto (Telecom
Italia, Mediaset, Fastweb, Rai) è di creare contenuti multimediali
e interattivi che consentano agli spettatori di intervenire in prima persona
durante le trasmissioni televisive. Alcuni di questi servizi in futuro
potranno essere a pagamento. Per citare alcuni esempi, durante un telegiornale
si potranno richiedere ulteriori informazioni relative alle notizie date
utilizzando anche gli SMS oppure collegarsi a siti di approfondimento,
ricevere aggiornamenti personalizzati, fornire contributi e informazioni.
Oppure, durante un talk show si potranno porre domande agli ospiti e creare
un programma personalizzato, si potranno rivedere le puntate precedenti
e quantaltro. Linterattività sarà possibile
attraverso un collegamento telefonico (meglio se con linea ADSL). Per
accedere ai servizi interattivi, sul telecomando del decoder ci saranno
quattro tasti colorati corrispondenti alle diverse attività (t-government,
t-meteo, t-economia ecc).
Questo per quanto riguarda i canali televisivi e i programmi già
esistenti. Altre novità in arrivo riguarderanno i nuovi canali
tematici e di pubblico interesse che nasceranno. Ci saranno canali legati
ai servizi sociali, agli ospedali, alle pubbliche amministrazioni, ai
Comuni dei capoluoghi di provincia, alle banche e via dicendo. Si potranno
richiedere documenti, informazioni sul traffico e interagire attraverso
una sorta di teletext visibile sullo schermo dellapparecchio televisivo
come accade oggi con il personal computer collegato a Internet.
Ma non è tutto. Il principale vantaggio del digitale è la
possibilità di moltiplicare il numero dei canali che possono essere
trasmessi attraverso le stesse frequenze oggi utilizzate dalla Tv analogica.
Ogni singola frequenza utilizzata in analogico, infatti, permette di trasmettere
un solo canale televisivo. Grazie al digitale, invece, sarà possibile
trasmettere audio e video insieme, attraverso una codifica/decodifica
numerica delle informazioni. Si potrà così moltiplicare
fino a dieci il numero di canali trasmessi contemporaneamente da ununica
frequenza. Ciò significa che con gli stessi televisori e le stesse
antenne di oggi, oltre alladattatore digitale, sarà possibile
vedere un centinaio di canali anziché i dodici attuali. Tra i suoi
primi progetti, Rai, in collaborazione con il ministero dellIstruzione,
sta sviluppando un canale tematico dedicato allinsegnamento della
lingua inglese rivolto ai giovanissimi.
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