ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Il terremoto, due anni dopo

   
pagine a cure di Nunzio Currenti
(in collaborazione con l'ufficio P.R. editoriale)
Il sindaco, Antonio Ferlito

Santa Venerina rialza la testa. A due anni dal terribile sisma del 2002, che danneggiò profondamente il tessuto urbanistico del comune etneo, la “Città del vino e dei sapori” cerca di ritornare alla normalità. Il sindaco Antonino Ferlito ricorda: “Il terremoto è stato il dramma di tutta Santa Venerina, di tutta la cittadinanza che non ha colore politico davanti ad eventi calamitosi così gravi da mettere il tessuto urbano di Santa Venerina a dura prova. Noi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo continuato anche quando i contrasti politici hanno preso il sopravvento, inducendomi a cambiare radicalmente l’assetto politico della Giunta comunale”.
In questo processo di rinnovamento politico, con l’intento di ridare nuova linfa vitale ed un impulso decisivo all’attività amministrativa, Ferlito ha revocato il mandato a quattro assessori, che avevano iniziato il cammino politico nel 2003, accogliendo in Giunta nuovi elementi, già protagonisti della vita sociale e culturale del comune etneo. “E i risultati in alcuni settori si sono visti. Avendo la possibilità di confrontarsi quotidianamente in Comune e la possibilità di programmare, si possono dare all’attività amministrativa quegli imput necessari per realizzare concretamente quanto desiderato”. La ricostruzione resta il principale nodo da sciogliere della Giunta Ferlito. “Tanto è stato fatto e tanto ancora può e deve essere realizzato per il bene di Santa Venerina.

La fiaccolata di solidarietà dopo il terremoto

Abbiamo mantenuto sino in fondo i nostri impegni per quanto riguarda il pagamento dei contributi dell’autonoma sistemazione, provvedendo al pagamento delle mensilità del 2004. L’altro segnale che arriva nel programma della ricostruzione riguarda il completamento dell’esame delle pratiche relative agli edifici, che hanno subito danni inferiori a diecimila euro. Ma non abbiamo intenzione di mollare, anzi non ci stancheremo mai di lottare con tutte le nostre forze per salvaguardare i diritti dei nostri cittadini presso i tavoli istituzionali più importanti, dove abbiamo trovato interlocutori validi e pronti a rispondere alle nostre esigenze”. Una boccata d’ossigeno é arrivata dal Dipartimento regionale della Protezione civile, che ha assegnato a Santa Venerina 3,5 milioni di euro. “In particolare - spiega Ferlito - oltre 330 mila euro serviranno per gli edifici gravemente danneggiati, 797 mila per quelli lievemente, un milione per le eccedenze che completeranno le pratiche per importi inferiori a diecimila euro, mentre quasi un milione e mezzo andrà agli operatori commerciali danneggiati”.
Un’altra battaglia condotta dalla Giunta Ferlito è stata l’approvazione del progetto di ristrutturazione del municipio di piazza Regina Elena. “Convocata la conferenza di servizi e illustrata la relazione geologica richiesta, si procederà all’espletamento della gara d’appalto. Anche quella dell’approvazione del progetto del municipio è stata una battaglia condotta da questa amministrazione, che ha sempre lavorato per restituire a Santa Venerina la casa comunale rinnovata nella sue strutture anti-sismiche, con un nuovo ascensore e con locali più idonei”.
L’altro segnale forte di risveglio culturale e sociale arriva dall’Eno Etna. La nona edizione ha raccolto, nonostante le cattive condizioni atmosferiche che hanno condizionato la prima giornata, numerosi consensi e, soprattutto, gli stimoli giusti per migliorare una manifestazione che è ormai diventata la ricca vetrina dedicata ai vini siciliani, ai prodotti tipici dell’agroalimentare e all’artigianato. “Con l’Eno Etna - conclude Ferlito - promuoviamo il territorio, valorizziamo le risorse naturali e culturali della nostra Santa Venerina, dando la possibilità a numerosi turisti di apprezzare la nostra ospitalità. L’organizzazione dell’Eno Etna è stata per la nostra amministrazione una delle priorità che abbiamo inteso rispettare. E i risultati sul piano organizzativo ci hanno dato ragione. Ora puntiamo ad allestire una decima edizione più ricca”.

Priorità alla solidarietà
La Chiesa Madre

Numerose le iniziative sociali avviate dal Comune di Santa Venerina. L’ultima in ordine di tempo riguarda l’inserimento lavorativo di quattro giovani disabili, che cureranno il verde pubblico per due anni. II progetto, finanziato dal Comune di Santa Venerina e gestito in collaborazione con l’Asl n. 3, è stato fortemente voluto dal sindaco Nino Ferlito e dall’assessore alla Solidarietà sociale, Anan Maria Patané. Insieme con il Sert e il Dsm sono previsti altri inserimenti nel mondo lavorativo di soggetti disagiati, grazie al progetto Aci.
L’altra novità riguarda l’istituzione dell’equipe psico-pedagogica nella scuola media “Manzoni” e nel circolo didattico di Santa Venerina. Promosso dall’assessorato alla Solidarietà sociale, il progetto, che costerà al Comune 14 mila euro, impiegherà tre professionalità locali - una psicologa, un pedagogista e un’assistente sociale - tre volte la settimana, per complessive dieci ore, nelle scuole di Santa Venerina. L’equipe sarà coordinata dalla dott. ssa Roberta Di Natale. “Siamo molto soddisfatti - confessano il sindaco Nino Ferlito e l’assessore alla Solidarietà sociale, Anna Maria Patané - del lavoro svolto per allestire un progetto così importante insieme con le professionalità del Comune, le dottoresse, Maria Pappalardo, Roberta di Natale e Rosaria Greco, che ringrazio sentitamente per la collaborazione prestata”. Si è svolta a Santa Venerina anche la settimana della prevenzione della cecità, promossa dall’Unione Italiana Ciechi. Ha consentito, dal 22 al 26 novembre scorsi, di effettuare degli screening oculistici gratuiti alla popolazione studentesca di Santa Venerina. Il Comune di Santa Venerina curerà molto la formazione. A seguito dell’incontro con il dott. Mimmo Palermo, l’ente ha ottenuto dallo Scica l’okay per l’istituzione dello “Sportello Informagiovani” a Santa Venerina.

La Cupola

Questo consentirebbe al giovane di Santa Venerina di avere a disposizione tutte le proposte di lavoro e le novità legislative in materia. Si organizzeranno convegni-dibattito sul mondo del lavoro e sulle possibilità di finanziamento per l’autoimpiego e l’imprenditorialità giovanile.

Il gonfalone, simbolo del paese

Una lunga battaglia, piena di difficoltà amministrative, ma alla fine vinta con grande merito. Santa Venerina ha finalmente il suo gonfalone. Il comune etneo, infatti, dal 1936 ad oggi, non aveva mai avuto il simbolo, che testimonia e rappresenta le sue origini storiche e i propositi di sviluppo. Ecco spiegato come la benedizione impartita dal cardinale Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Palermo, intervenuto personalmente in occasione della cerimonia celebrativa, sia stata un momento di rilevanza storica non indifferente, particolarmente sentito dagli interpreti principali della vita sociale, politica e culturale di Santa Venerina. Determinante nell’accelerazione dell’iter procedurale per l’approvazione del bozzetto, ideato e rivisitato dal professore Riccardo Consoli, è stato l’impegno dell’assessore alla Cultura, Salvatore Musumeci, vice sindaco del Comune di Santa Venerina.
“Non è stato facile completare il percorso dell’approvazione del bozzetto, ma alla fine ci siamo riusciti. Siamo stati bravi a far ripartire il procedimento, dopo che la prima stesura del bozzetto (approvato nel 2002 ndr) aveva avuto bisogno di una relazione di araldica, richiesta allo Studio Araldico Pagnini, uno dei pochi che si occupa in Italia di queste fattispecie”.
Il rallentamento della procedura d’approvazione, che culmina con il decreto del Presidente della Repubblica, si è generato a causa dell’intervento dello studio Pagnini, che ha rimandato la pratica al Comune di Santa Venerina, richiedendo la modifica della struttura del bozzetto e l’adeguamento non solo alle prescrizioni dei colori ma anche ai richiami storici locali, che ne individuavano l’appartenenza al territorio jonico-etneo.
“Il gonfalone - spiega l’assessore alla Cultura, Salvatore Musumeci - arriva direttamente dalle mani delle suore benedettine di clausura di Firenze, che lo hanno ricamato, con tecnica mista, a macchina e a mano. La torre rappresenta il connotato di appartenenza alla Contea di Mascali; il leone d’oro, con le zampe anteriori e la zampa posteriore destra appoggiata sulla pianura, rappresenta la vicinanza a Santa Venerina; la vite, invece, ne rafforza fortemente l’appartenenza al territorio, in quanto risorsa principe di Santa Venerina; l’Etna, invece, con il suo pennacchio di fumo richiama Zafferana”.
Dopo il solenne pontificale, officiato nella Chiesa Madre “Santa Venerina”, la manifestazione ha vissuto il suo momento istituzionale con la seduta del Consiglio comunale straordinario, convocata dal dott. Giuseppe Patané per accogliere il gonfalone posizionato nella provvisoria sala comunale del Centro diurno degli anziani. Sono intervenuti Sara Pagnini dello studio araldico Pagnini di Firenze e il professore Riccardo Consoli, che hanno illustrato nelle loro competenze il percorso che ha portato alla realizzazione definitiva del gonfalone.