|
Il sindaco, Antonio Ferlito
|
Santa Venerina rialza la testa. A due anni dal terribile
sisma del 2002, che danneggiò profondamente il tessuto urbanistico
del comune etneo, la Città del vino e dei sapori cerca
di ritornare alla normalità. Il sindaco Antonino Ferlito ricorda:
Il terremoto è stato il dramma di tutta Santa Venerina, di
tutta la cittadinanza che non ha colore politico davanti ad eventi calamitosi
così gravi da mettere il tessuto urbano di Santa Venerina a dura
prova. Noi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo continuato anche quando
i contrasti politici hanno preso il sopravvento, inducendomi a cambiare
radicalmente lassetto politico della Giunta comunale.
In questo processo di rinnovamento politico, con lintento di ridare
nuova linfa vitale ed un impulso decisivo allattività amministrativa,
Ferlito ha revocato il mandato a quattro assessori, che avevano iniziato
il cammino politico nel 2003, accogliendo in Giunta nuovi elementi, già
protagonisti della vita sociale e culturale del comune etneo. E
i risultati in alcuni settori si sono visti. Avendo la possibilità
di confrontarsi quotidianamente in Comune e la possibilità di programmare,
si possono dare allattività amministrativa quegli imput necessari
per realizzare concretamente quanto desiderato. La ricostruzione
resta il principale nodo da sciogliere della Giunta Ferlito. Tanto
è stato fatto e tanto ancora può e deve essere realizzato
per il bene di Santa Venerina.
|
La fiaccolata di solidarietà
dopo il terremoto
|
Abbiamo mantenuto sino in fondo i nostri impegni per quanto
riguarda il pagamento dei contributi dellautonoma sistemazione,
provvedendo al pagamento delle mensilità del 2004. Laltro
segnale che arriva nel programma della ricostruzione riguarda il completamento
dellesame delle pratiche relative agli edifici, che hanno subito
danni inferiori a diecimila euro. Ma non abbiamo intenzione di mollare,
anzi non ci stancheremo mai di lottare con tutte le nostre forze per salvaguardare
i diritti dei nostri cittadini presso i tavoli istituzionali più
importanti, dove abbiamo trovato interlocutori validi e pronti a rispondere
alle nostre esigenze. Una boccata dossigeno é arrivata
dal Dipartimento regionale della Protezione civile, che ha assegnato a
Santa Venerina 3,5 milioni di euro. In particolare - spiega Ferlito
- oltre 330 mila euro serviranno per gli edifici gravemente danneggiati,
797 mila per quelli lievemente, un milione per le eccedenze che completeranno
le pratiche per importi inferiori a diecimila euro, mentre quasi un milione
e mezzo andrà agli operatori commerciali danneggiati.
Unaltra battaglia condotta dalla Giunta Ferlito è stata lapprovazione
del progetto di ristrutturazione del municipio di piazza Regina Elena.
Convocata la conferenza di servizi e illustrata la relazione geologica
richiesta, si procederà allespletamento della gara dappalto.
Anche quella dellapprovazione del progetto del municipio è
stata una battaglia condotta da questa amministrazione, che ha sempre
lavorato per restituire a Santa Venerina la casa comunale rinnovata nella
sue strutture anti-sismiche, con un nuovo ascensore e con locali più
idonei.
Laltro segnale forte di risveglio culturale e sociale arriva dallEno
Etna. La nona edizione ha raccolto, nonostante le cattive condizioni atmosferiche
che hanno condizionato la prima giornata, numerosi consensi e, soprattutto,
gli stimoli giusti per migliorare una manifestazione che è ormai
diventata la ricca vetrina dedicata ai vini siciliani, ai prodotti tipici
dellagroalimentare e allartigianato. Con lEno
Etna - conclude Ferlito - promuoviamo il territorio, valorizziamo le risorse
naturali e culturali della nostra Santa Venerina, dando la possibilità
a numerosi turisti di apprezzare la nostra ospitalità. Lorganizzazione
dellEno Etna è stata per la nostra amministrazione una delle
priorità che abbiamo inteso rispettare. E i risultati sul piano
organizzativo ci hanno dato ragione. Ora puntiamo ad allestire una decima
edizione più ricca.
|
Numerose le iniziative sociali avviate dal Comune di Santa Venerina.
Lultima in ordine di tempo riguarda linserimento lavorativo
di quattro giovani disabili, che cureranno il verde pubblico per due
anni. II progetto, finanziato dal Comune di Santa Venerina e gestito
in collaborazione con lAsl n. 3, è stato fortemente voluto
dal sindaco Nino Ferlito e dallassessore alla Solidarietà
sociale, Anan Maria Patané. Insieme con il Sert e il Dsm sono
previsti altri inserimenti nel mondo lavorativo di soggetti disagiati,
grazie al progetto Aci.
Laltra novità riguarda listituzione dellequipe
psico-pedagogica nella scuola media Manzoni e nel circolo
didattico di Santa Venerina. Promosso dallassessorato alla Solidarietà
sociale, il progetto, che costerà al Comune 14 mila euro, impiegherà
tre professionalità locali - una psicologa, un pedagogista e
unassistente sociale - tre volte la settimana, per complessive
dieci ore, nelle scuole di Santa Venerina. Lequipe sarà
coordinata dalla dott. ssa Roberta Di Natale. Siamo molto soddisfatti
- confessano il sindaco Nino Ferlito e lassessore alla Solidarietà
sociale, Anna Maria Patané - del lavoro svolto per allestire
un progetto così importante insieme con le professionalità
del Comune, le dottoresse, Maria Pappalardo, Roberta di Natale e Rosaria
Greco, che ringrazio sentitamente per la collaborazione prestata.
Si è svolta a Santa Venerina anche la settimana della prevenzione
della cecità, promossa dallUnione Italiana Ciechi. Ha consentito,
dal 22 al 26 novembre scorsi, di effettuare degli screening oculistici
gratuiti alla popolazione studentesca di Santa Venerina. Il Comune di
Santa Venerina curerà molto la formazione. A seguito dellincontro
con il dott. Mimmo Palermo, lente ha ottenuto dallo Scica lokay
per listituzione dello Sportello Informagiovani a
Santa Venerina.
Questo consentirebbe al giovane di Santa Venerina di avere a disposizione
tutte le proposte di lavoro e le novità legislative in materia.
Si organizzeranno convegni-dibattito sul mondo del lavoro e sulle possibilità
di finanziamento per lautoimpiego e limprenditorialità
giovanile.
|
Una lunga battaglia, piena di difficoltà amministrative,
ma alla fine vinta con grande merito. Santa Venerina ha finalmente il
suo gonfalone. Il comune etneo, infatti, dal 1936 ad oggi, non aveva mai
avuto il simbolo, che testimonia e rappresenta le sue origini storiche
e i propositi di sviluppo. Ecco spiegato come la benedizione impartita
dal cardinale Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Palermo, intervenuto
personalmente in occasione della cerimonia celebrativa, sia stata un momento
di rilevanza storica non indifferente, particolarmente sentito dagli interpreti
principali della vita sociale, politica e culturale di Santa Venerina.
Determinante nellaccelerazione delliter procedurale per lapprovazione
del bozzetto, ideato e rivisitato dal professore Riccardo Consoli, è
stato limpegno dellassessore alla Cultura, Salvatore Musumeci,
vice sindaco del Comune di Santa Venerina.
Non è stato facile completare il percorso dellapprovazione
del bozzetto, ma alla fine ci siamo riusciti. Siamo stati bravi a far
ripartire il procedimento, dopo che la prima stesura del bozzetto (approvato
nel 2002 ndr) aveva avuto bisogno di una relazione di araldica, richiesta
allo Studio Araldico Pagnini, uno dei pochi che si occupa in Italia di
queste fattispecie.
Il rallentamento della procedura dapprovazione, che culmina con
il decreto del Presidente della Repubblica, si è generato a causa
dellintervento dello studio Pagnini, che ha rimandato la pratica
al Comune di Santa Venerina, richiedendo la modifica della struttura del
bozzetto e ladeguamento non solo alle prescrizioni dei colori ma
anche ai richiami storici locali, che ne individuavano lappartenenza
al territorio jonico-etneo.
Il gonfalone - spiega lassessore alla Cultura, Salvatore Musumeci
- arriva direttamente dalle mani delle suore benedettine di clausura di
Firenze, che lo hanno ricamato, con tecnica mista, a macchina e a mano.
La torre rappresenta il connotato di appartenenza alla Contea di Mascali;
il leone doro, con le zampe anteriori e la zampa posteriore destra
appoggiata sulla pianura, rappresenta la vicinanza a Santa Venerina; la
vite, invece, ne rafforza fortemente lappartenenza al territorio,
in quanto risorsa principe di Santa Venerina; lEtna, invece, con
il suo pennacchio di fumo richiama Zafferana.
Dopo il solenne pontificale, officiato nella Chiesa Madre Santa
Venerina, la manifestazione ha vissuto il suo momento istituzionale
con la seduta del Consiglio comunale straordinario, convocata dal dott.
Giuseppe Patané per accogliere il gonfalone posizionato nella provvisoria
sala comunale del Centro diurno degli anziani. Sono intervenuti Sara Pagnini
dello studio araldico Pagnini di Firenze e il professore Riccardo Consoli,
che hanno illustrato nelle loro competenze il percorso che ha portato
alla realizzazione definitiva del gonfalone.
|