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Il Dott. Nino Guglielmino
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Una legge crudele è stata definita
dalle donne quella in discussione al senato sulla fecondazione assistita,
una legge oscurantista e discriminatoria contro la quale si sono levate
le voci, non solo dei movimenti femminili, ma di tutta la società
civile che ha travalicato anche gli schieramenti politici. Ne abbiamo
parlato con il dott. Nino Guglielmino (nella foto), responsabile del centro
per la riproduzione assistita Hera di Catania.
- Quattro milioni le firme raccolte,quale il motivo secondo lei?
La solidarietà dimostrata ha travalicato lessere più
o meno coinvolti dal problema. Le implicazioni per esempio, riguardano
i portatori di malattie genetiche che devono mettere al mondo bambini
malati perché non possono più saperlo prima attraverso le
diagnosi prenatali. Questi soggetti, tra cui, ricordiamo ci sono i portatori
sani di talassemia, tra abortire e non fare figli spesso scelgono la seconda
via. Tutte queste coppie attraverso la diagnosi genetica di reimpianto,
una tecnologia messa a disposizione dal mondo della riproduzione assistita
e dalla biologia molecolare, due punte di diamante della ricerca, potevano
evitare il rischio daborto.
- Tra laltro anche in questo caso si discrimina
Sì, tra fertili e infertili, e invece siamo irremovibili
su questo punto: sia che si vada al referendum o si modifichi la legge,
tutti i portatori sani di malattie genetiche devono avere diritto ad accedere
alla diagnosidi reimpianto che è una tecnica sperimentata per la
prima volta nel 1990 a Londra, praticata in maniera diffusa in tutto il
mondo, che ha consentito la nascita di milioni di bambini sani.
- Cè una sentenza famosa del giudice Felice Lima che ha suscitato
scalpore qualche tempo fa
Si tratta di una sentenza per noi inverosimile che attribuisce ad
un embrione di due o quattro cellule lo status dadulto con tutti
i diritti che ne seguono. La cosa molto grave e che la donna non ha potere
di decidere per la sua persona e come essere umano e come paziente. Lo
stato, infatti, impone a questa di farsi trasferire un embrione anche
malato se ha fatto ricorso alle tecniche per la fecondazione assistita.
Il medico a sua volta non può agire secondo scienza e coscienza
ma deve fare ciò che la legge impone.
- E arriviamo alle cellule staminali
Mentre il mondo si muove verso la ricerca attraverso lo studio di
queste cellule che potrebbero servire a sconfiggere malattie come lAlzhaimer
o il Parkinson, lItalia decide di fermarsi per un principio teologico.
- Poi cè il quarto quesito referendario che riguarda la cosiddetta
eterologa, cioè la possibilità per una coppia non fertile
di ricevere ovuli o sperma da soggetti esterni alla stessa coppia
Si è fatto apparire questo metodo come un modo per dare la
possibilità di partorire a donne al di sopra dei 50 anni detà.
Non è assolutamente vero! In dieci anni dattività
dal nostro centro sono passate migliaia di persone e letà
massima riscontrata è stata 47 anni e anche in questo caso è
stata sconsigliata una gravidanza. Invece, abbiamo avuto migliaia di richieste
da parte di coppie in età fertile che non possono avere figli perché
hanno avuto tumori che hanno determinato sterilità a causa della
chemioterapia. Quindi vi è unimplicazione di tipo sociale
e non soltanto una scelta soggettiva. Gli unici paesi al mondo che vietano
leterologa sono lArabia Saudita, lEgitto e la Turchia.
Gli altri Stati o la permettono o la disciplinano.
- Quali le conseguenze di questa legge?
Di fatto, chi ha la possibilità va a Barcellona o in Svizzera
e ha risolto il problema. Laspetto negativo è che si sottopongono
tutte queste coppie a pratiche che costano molto di più. Quindi,
si crea una disparità economica tra persone.
- Cosè cambiato nella realtà, qual è la percezione
della legge da parte dei vostri pazienti?
Tutti hanno capito che questa legge ha reso più difficile
percorrere la strada per diventare genitori. Pochi sono quelli che lhanno
letta, ma la percezione è di un provvedimento che va contro chi
ha problemi di fertilità. Per legge sono stati eliminati tutti
coloro che hanno problemi di menopausa precoce e di cancro. I portatori
di malattie genetiche o fanno aborti o se ne vanno allestero. Le
persone fertili che sono portatrici di Aids e che utilizzavano la riproduzione
assistita per evitare di fare figli malati non esistono.
- A proposito dei tre ovociti, anche in questo caso si discrimina tra
donne
Esattamente, infatti, una paziente che ha ventanni ha molte
più possibilità di una che ne ha quaranta che i tre ovociti
diventino tre embrioni e quindi tre bambini. Quella di quaranta possibilmente
non riuscirà a portarne avanti neanche uno e dovrà sottoporsi
ad altri trattamenti. Quindi, la prima donna, nel caso non volesse tre
figli ne dovrà abortire qualcuno, mentre la seconda sarà
molto svantaggiata da questa limitazione.
- Dott. Guglielmino cosa si augura per i suoi pazienti?
Che questa legge sia spazzata via al più presto dal Parlamento
o dalla gente attraverso il referendum anche se penso che dovremo attendere
il 2005 affinché questo accada.
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