di Nello Musumeci
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Il Mediterraneo torna ad assumere la sua centralità
nel contesto geopolitico che lo ha visto per tanto, troppo tempo, un mare
di frontiera. Per quasi mezzo secolo, la logica di Yalta e la guerra
fredda hanno fatto del bacino mediterraneo un luogo di netta separazione
tra bene e male, tra democrazia e totalitarismo, tolleranza religiosa
e integralismo, tra progresso e arretratezza.
Caduto il Muro di Berlino, il nostro Mare è tornato ad essere luogo
dincontro, di fervore economico, dintensi traffici. Siamo,
del resto, alla vigilia di una scadenza che definirei storica: nel 2010
nasce la zona di libero scambio che farà del bacino
euro-afro-asiatico uno dei più grandi mercati del mondo. È
lobiettivo che lUnione europea ha indicato nel 1995, con la
Conferenza di Barcellona e che ha via via preparato con i Programmi
Meda.
È la prima vera concreta occasione per offrire ai Paesi del sud
Europa, del nord Africa e del Medio Oriente di crescere - sul piano sociale,
economico, culturale - cooperando in un contesto di sana competizione.
Una grande opportunità, dunque. Ma anche una grande sfida. Le regioni
più attrezzate sapranno giocare un ruolo da protagonisti.
Quelle più competitive, saranno capaci di diventare appetibili,
di richiamare linteresse e lattenzione degli investitori stranieri.
La Sicilia, la più grande isola dellEuropa dopo la Gran Bretagna,
cuore geografico del bacino mediterraneo, si trova così a giocare
la sua partita più impegnativa delletà contemporanea.
O sarà capace di arrivare puntuale allappuntamento col 2010
o resterà inesorabilmente ai margini dei flussi di crescita della
nuova zona di libero scambio.
Infrastrutture economiche e sociali, ricerca, formazione, riqualificazione
della piccola e media impresa, la creazione di un Politecnico del Mediterraneo,
facilitazioni burocratiche, credito di sostegno: sono questi gli obiettivi
prioritari da raggiungere per abbattere le antiche diseconomie che ne
frenano la crescita e lo sviluppo. È una scommessa per tutta la
classe dirigente, nazionale, regionale e locale, chiamata a dare prova
di concretezza e buona volontà.
Alcune cose possono essere fatte subito; altre richiederanno più
tempo e molta tenacia. Ma serve uninversione di tendenza radicale.
Lottimismo è dobbligo in politica, ma da solo non basta.
Ed intanto, il conto alla rovescia è già cominciato.
*Componente lAssemblea
parlamentare euromediterranea
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