Manca meno di una settimana allappuntamento. Anzi,
al doppio evento. Il Premio Top Sprint festeggerà tra
poco il suo terzo lustro e, in contemporanea, prenderà forma e
verrà divulgato lannuario che, mentre leggete, vi ritrovate
fra le mani.
Anche stavolta, leditoriale viene dato per ultimo alla stampa. Si
aspetta sempre di sapere se cè lapertura dellultima
ora; se si presenta improvvisamente un tema da approfondire;
se è il caso di trattare di guerra o di pace,
di economia o di solidarietà.
Eppure, stavolta, questo editoriale avrei potuto scriverlo già
il 6 dicembre del 2003. Proprio il giorno dopo la quattordicesima edizione
del nostro Premio. Allora assunsi un impegno, a titolo personale ed in
nome e per conto della nostra organizzazione, che meritava di essere mantenuto
non soltanto in quanto tale ma, soprattutto, perché avrebbe concretizzato
quindici anni di lavoro, di sfide, di sacrifici, di battaglie.
Al termine della manifestazione dello scorso anno lanciai la prospettiva
di un terzo lustro festeggiato alla grande: con un revival
di storia e personaggi del Premio, da affiancare ai riconoscimenti della
nuova edizione. E prevedevo già che, stavolta più che mai,
avremmo dovuto rimboccarci le maniche per vincere sugli impegni
professionali dei nostri artisti; sulla crisi economica
che rende difficoltoso, in questo periodo, lapproccio con gli sponsor;
sulla carenza di liquidità degli enti pubblici.
Non sapevo di tutto questo cosa ci avrebbe sfiancato di più. Sta
di fatto che, dimostrando grinta e professionalità organizzativa,
il nostro Premio, già da parecchi anni, si presenta con un palmares
invidiabile che ci spalanca qualunque porta. Così, vinti gli impegni
professionali di alcuni dei personaggi ai quali maggiormente ci siamo
legati in tutte queste edizioni celebrate, abbiamo allestito un cast che
promette scintille; i nostri sponsor non si sono lasciati intimorire dalla
ventilata recessione e, anche stavolta, hanno sposato la loro immagine
a quella di una manifestazione attesa e prestigiosa (non a detta nostra
ma della critica); i rappresentanti istituzionali, tra le cifre sempre
più esigue dei bilanci dei loro enti, hanno cercato di leggervi
la possibilità di sostenere il Premio Top Sprint, riconoscendone
la valenza attrattiva e catalizzante oltre che turistico-economica. Le
loro promesse ci hanno stimolato alla realizzazione del progetto di questanno.
E ci sono bastate per andare avanti, convinti che non verranno disattese.
Niente guerra o pace, dunque, né economia o solidarietà,
in questo editoriale. Chiamatela pure, magari, autocelebrazione. E, forse,
così è se vi pare. Ma concedetemi per
una volta di dare un taglio diverso a queste poche righe.
Lannuario che vi ritrovate in mano è cresciuto a dismisura
da quando è nato. Dalle 16 pagine in bianco e nero, quasi una presenza
simbolica nel panorama editoriale catanese, è diventato una realtà
concreta e approfondita su temi di turismo, cultura, informazione, attualità.
Con ben 226 pagine a colori e doppia copertina, oggi si propone al lettore
attento ed al turista che vuol conoscere alcuni angoli di paradiso della
nostra isola. È, adesso, un vero organo dinformazione e di
servizio.
Il Premio vola alto sulle ali dellippogrifo. Ma, soprattutto, sulla
spinta dellentusiasmo. Nato per caso, quasi per gioco, è
diventato sempre più prestigioso tanto che, adesso, ci risulta
davvero difficile proporre in ogni edizione quel quid che serve per accrescerne
fama e prestigio rispetto allanno prima. Sfogliando lalbum
dei ricordi e della storia della nostra manifestazione sembra quasi di
fare zapping col nostro telecomando e di saltellare tra le varie reti
pubbliche e private nazionali: rivediamo personaggi che si sono susseguiti
sulla scena di Top Sprint, dando corpo ad un evento. Allappuntamento
che, divulgato da unemittente locale prestigiosa come Antenna Sicilia,
negli anni è stato amplificato oltre che dalla stessa anche da
Rai, Mediaset e televisioni internazionali a Malta, in America, in Australia,
alla ricerca di spettatori, di turisti, di italiani nel mondo. Anche il
Premio è, adesso più che mai, un mezzo dimmagine e
di servizio oltre che di svago e divertimento. Lo sanno i personaggi che
continuano ad onorarci con la loro presenza; lo riconoscono i nostri sponsor
che ci affiancano senza ripensamenti; ne sono consapevoli i rappresentanti
istituzionali che ci invitano a continuare a dare questo contributo che
serve a rendere più appetibile limmagine di Catania
e della Sicilia intera.
Di tutto questo, permetteteci di andarne fieri. Ci serve, quanto meno,
per vincere sfide, sacrifici e battaglie. In tre lustri di storia di un
doppio evento.
|