ventitreesima edizione

2) L'Annuario

< Torna al Sommario

Veramente falso

Il ricorso delle donne alla chirurgia estetica per migliorare l'aspetto fisico
di Valentina Sciacca

Valeria Marini

Specie pro-tetta. Purché “bene” le rifatte vivono il loro momento d’oro. Era ora che la chirurgia soccorresse anche le statuette in deficit di perfezione, belle ma non bellissime, favolose ma non favolosissime. Una protesi qua e una là e vieni come nuova. Già, era proprio ora che la medicina si mettesse al servizio di creature ad un passo dalla deificazione e forgiasse surrogati di donne da capogiro, mettendo ben in ordine i numeri. Novanta - sessanta - novanta e le novelle dee, siliconate e contente, furoreggiano in Tv, al cinema, nelle copertine di patinatissime riviste che sbattono in prima il mostro sì, ma di bellezza. Vera, presunta o plastificata. Chi se ne importa, il successo vien in un lampo. E magari, in un lampo se ne va. Nella gara tra le superlative vince chi ha più resistenza. Dai glutei in su. Uno spot, una lunga prezzemolata nei salottini tv per un salmoriglio da gustare finché c’è gusto, e con cui condire il voyerismo di platee che tanta grazia la cercano e la pretendono. Poi, ciliegina, il filmetto da cento milioni di dollari, e la star fatta e cucita in sartoria è cotta. Ma se la donna canotto, aggiustata e riparata per sfizio, più che per necessità, piace, ci si può solo sorridere su e uno pseudomoralismo da ipo-criti e ipo-intenditori serve solo a guastare la festa. La carrellata di bellone crea assuefazione.

Anna Falchi

Via una, fuori l’altra, dentro la prossima, a chi tocca? Alle poche che portano sotto l’acconciatura anche una buona dose di materia grigia, capaci di “trascendere” (come si vuole per qualunque divinità!) il seno anti-gravità e il labbrone sporgente non possono che, passare, concedetecelo!, inosservati. Ma chi sono queste fate che non temono confronti, spilungone sempre verdi e (preferibilmente) acerbe?
La Falchi non è più, e non è mai stata forse, un mistero. Idem Valeriona Marini, burrosa, carnosa, smorfiosa. Pupona stile omino Michelin a cui tutto è concesso. Chilo più, chilo meno. La collega passata al rango privilegiato delle opinioniste, l’Alba nazionale, non è, e soprattutto non ne fa, un mistero, salvo poi dire con lacrima di coccodrillo “mi hanno fatto una iniezione di silicone nelle labbra a mia insaputa”. Sigh! Sulla Moric, persiste il beneficio del dubbio (bocca esclusa). Bello immaginare che madre natura possa essere capace di tanto. Restiamo con la nostra ingenua rassicurante illusione che guarda benevola anche l’ex lolita Alessia Merz, per i cui occhi ci mettiamo la mano sul fuoco: non sono rifatti!

Alessia Fabiani

“Ho la pancia molla, la schiena grassa, le gambe non belle”. Il grido disperato dell’indimenticata Jamie Le Curtis, protagonista del film “Un pesce di nome Wanda” . E’ il caso, come altri dal tubo catodico se ne registrano, di “pentita da bisturi”. Vedi Marina Ripa di Meana, avvezza a botulino e lifting, laser, antimacchia, antilentiggini, vedi, per ovvietà di circostanze Laura Antonelli. Ma, una cosa è avere 20 anni, una averne 60. Quando cede, cede. E il seno anti-gravità che fa un baffo alla Torre di Pisa, è una chicca per poche. Alla statuaria Marcuzzi, che vuoi rimproverare? Di aver appena virgolettato in sù il nasino? Abbassa lo sguardo e il resto è opera di mammà. Anzi, lei ha dovuto addirittura ridurre il seno per un eccesso di abbondanza. Chi troppo, chi…
Tra le “Alessia”, una spicca vistosamente. Chiedetelo al figlio della Parietti, fidanzato con la Fabiani, e che per darle un bacio sprofonda in circa dieci centimetri di morbidezza.
Dalla letteratura del gossip, ecco in tutto il suo splendore e turgore Gisele Bundchen, nota soprattutto per i suoi gettonatissimi boy-friends. Il J’accuse del chirurgo plastico Edmar Fontoura: Gisele ha i seni siliconati. Embè? Mormorano i maschietti poco critici con le stelline e intransigenti con rotolini di mogli e fidanzate…
Ma dall’altra parte della barricata che si dice? Anche le (fino ad ora) non rifatte e (s)contente hanno tempo per… rifarsi, appunto.

Nina Moric

“Ormai alcune donne preferiscono la lipo ad un gioiello” rivela la dottoressa Maria Giardina, specialista in chirurgia estetica”. Come dire, un lusso ma più accessibile di quanto non si pensi. Con gli opportuni distinguo. Da Napoli in su le cifre per un intervento sono stellari. Sarà perché le star sono quasi tutte da quelle parti, ma da Napoli in giù la storia cambia. Mastoplastica additiva con protesi al silicone o riduttiva, intorno ai 3-4 mila euro. Mastopessi, cioè sollevamento e rimodellamento della mammella, tanto quanto.
La palpebra ti pesa? Blefaroplastica per fare il funerale alle banalmente dette borse sotto gli occhi. Tutto alla “modica” cifra di 750 euro minimo, 1.250 euro massimo.
Ginocchia eccedenti? Fianchi straripanti? O ancora, caviglie deraglianti? Liposuzione.

Alba Parietti

Quella completa 2.550 euro. Per un naso appianato, levigato, o semplicemente adatto al proprio viso circa 3.000 euro.
Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. La “leggerezza” non deve entrare in sala operatoria. Rischi eventuali e conseguenze di vario tipo, sono da mettere necessariamente nel conto. "Qualunque intervento estetico è consigliabile solo a chi sente di affrontarlo dal primo all'ultimo momento" fa sapere la Giardina. Rischio numero uno? Crisi d'identità. Ma nel migliore dei casi, forse, ci si appropria di quel pizzico di sicurezza che mancava per, must dei nostri giorni, "stare bene con se stesse", e, aggiungendo, con se "stessi". E allora, fatta? Rifatta? Pardon .... contenta? Soddisfatta?