L'Annuario
Nuove luci sulla città |
pagine a cura di Erika Pinieri (in collaborazione con l'Ufficio P.R. editoriale) |
Le luci della città cominciano a riaccendersi ad una ad una, dopo tanti, troppi, momenti bui. Il meccanismo che dovrebbe riattivare tutta la macchina organizzativa è lento ma progressivo e questo lascia ben sperare per gli anni che verranno. Uscire dall’impasse: questa è la parola d’ordine di una cittadina come Giarre che sta tentando, con consapevole difficoltà , di voltare pagina e di dare una svolta al suo futuro. Certo ci sono ancora tante, troppe, crepe ma l’opera di ristrutturazione è già stata avviata e, poco alla volta, Giarre sta muovendo i primi passi per tornare ad una condizione di normalità. Questo è l’obiettivo prioritario della nuova giunta capitanata dal neo sindaco Teresa Sodano, prima donna ad indossare la fascia tricolore nella storia del Comune etneo. Sono bastate poche ore per cogliere tanti aspetti positivi di cui la città ha bisogno. Intanto il dialogo, primo elemento di confronto fra esseri civili. “Cerchiamo di ascoltare tutti e di avere una risposta per ogni quesito che la gente ci pone - ammette il sindaco Sodano - dal giorno del mio insediamento, sei mesi fa, ho cercato di instaurare il dialogo, di essere presente e di avvicinare la gente alle istituzioni. Devo dire che non è un compito semplice ma ho trovato molta collaborazione da parte dei cittadini di Giarre”. Tante richieste, di ogni genere, che non è sempre facile esaudire. A Palazzo di città è un continuo andirivieni di persone, rappresentanti di associazioni, esponenti di categorie, funzionari o semplici cittadini. Non ci si annoia di certo! “Assolutamente no - sorride il sindaco - devo dire che per me è una esperienza nuova e molto stimolante, perché amministrare ha comunque degli aspetti positivi. Intanto stiamo programmando il futuro della città, puntando su turismo, commercio e artigianato”. Si guarda al futuro, valorizzando quei comparti che vivono ancora in una condizione di difficoltà. Prima di ogni cosa però bisognerà sanare i conti del Comune, che versa in una pesante situazione debitoria: “stiamo valutando diverse soluzioni di finanza innovativa in modo da trovare le risorse attraverso nuove forme di finanziamento”.
“Non c’è dubbio - continua il sindaco
- che l’esigenza prioritaria è quella di uscire al più
presto da questa situazione, perché ci troviamo spesso con le mani
legate e costretti a rinunciare a tante iniziative”. La rinascita
ha dei punti cardine dai quali non si può prescindere. Per ora
bisogna fare i salti mortali per far quadrare il cerchio e sempre senza
lasciarsi prendere dal panico.
Risorse e prodotti locali, turismo congressuale e scolastico,
attività culturali di ogni genere che diano nuovi impulsi ad una
città che vuole uscire dal torpore. A questo proposito c’è
un progetto dedicato ai canti popolari, raccolti in una sorta di rassegna
che avrà la durata di cinque giorni e che mira a valorizzare le
antiche cantate del popolo. A Natale poi verrà allestita la mostra
permanente di circa 100 presepi, all’interno di un laboratorio per
la lavorazione della carta pesta.
Le alternative per la verità non sono molte. L’idea della quale s’è discusso sarebbe quella dell’apertura di un nuovo svincolo autostradale a Giarre che dia respiro a quella zona ormai perennemente soffocata dalle auto in transito. Tra i progetti da realizzare c’è il recupero del quartiere di Camposanto vecchio, il riordino della pianta organica, che sarà pronta entro dicembre, e il recupero di alcune incompiute come per esempio la “famosa” piscina di Trepunti che di recente è stata inserita dalla Regione tra i beni da valorizzare. L’intenzione è di percorrere l’unica via possibile che è quella che prevede l’intervento dei privati per l’ultimazione della struttura. Riusciranno i nostri eroi…? Chissà! “L’ansia di realizzare c’è e non si può negare - confessa il sindaco - anche perché sappiamo che sono tante le aspettative da parte della città e noi vogliamo fare in modo che Giarre, la nostra città, torni ad occupare il posto che merita”.
MUSEO DELLE GENTI DELL’ETNA Custode dell’antica civiltà contadina, il Museo delle genti dell’Etna è un vero e proprio omaggio alla memoria dell’operosa e ammirevole gente dell’Etna. Circa 500 oggetti, tutti catalogati, rappresentano un patrimonio storico di grande valore appartenuto a quella generazione infaticabile, vissuta nei primi decenni del secolo scorso. Attrezzi del mestiere e foto d’epoca arredano l’intero percorso museale dove il tempo sembra essersi fermato. L’attrattiva principale del museo è rappresentata dalla riproduzione autentica dell’antica masseria, che racconta la vita umile e genuina di una qualunque famiglia contadina di quel tempo. Per agevolare i visitatori, il Comune ha provveduto a potenziare di due unità il personale del Museo che garantisce l’apertura due volte a settimana.
NOTTE MEDITERRANEA La splendida e suggestiva piazza Duomo è stata lo
scenario dello spettacolo “Notte Mediterranea”, trasmesso
l’estate scorsa da Rai 2. La città di Giarre è stata
scelta tra tutti i Comuni siciliani per la serata presentata da Federica
Panicucci e dedicata alla moda, alla musica e allo spettacolo. Piazza
Duomo, nella sua maestosità, ha fatto fatica a contenere le migliaia
di spettatori entusiasti di assistere ad una serata che, per la fama ed
il prestigio dei suoi ospiti, ha rappresentato per Giarre l’evento
dell’anno.
IL DUOMO DI GIARRE Per i giarresi è semplicemente la “Chiesa
Madre”, per molti altri è uno dei più importanti monumenti
di stile neoclassico della provincia di Catania. Consacrato in onore di
S. Isidoro Agricola, patrono della città, il Duomo fu costruito
nel 1794 da un prospetto realizzato da Pietro Valente e successivamente
da Carlo Sada, che decise di cambiarne radicalmente l’aspetto originario.
Il Duomo, visibile dalla centralissima Via Gallipoli, che attraversa il
cuore della cittadina ionica, custodisce al suo interno alcune opere sacre
di valore inestimabile. Tra queste il dipinto raffigurante la “Vergine
e Santi” di Pietro Paolo Vasta e la tela, raffigurante il “Martirio
di S. Agata”, realizzata nel 1849 dai famosi ceramisti siciliani
Giuseppe e Francesco Vaccaro. Il quadro occupa la cappella di Santa Lucia
e lo si può ammirare dalla prima navata destra. All’esterno,
la cupola e i campanili rendono la chiesa particolarmente suggestiva. |
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