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Il sindaco Pippo Sorbello
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L’Amministrazione in questo primo anno di attività
ha operato per rendere più vivibili i centri di Melilli e delle
frazioni di Villasmundo e Città Giardino con il rifacimento dell’arredo
urbano, di alcune vie e piazze cittadine e dell’illuminazione artistica
dei centri storici.
Per il futuro prossimo l’attenzione dell’Amministrazione sarà
rivolta alla realizzazione di altre importanti iniziative, già
inserite nel programma.
Sarà costruita una centrale eolica per la produzione di energia
elettrica nel rispetto dell’ambiente; sarà realizzato un
autoparco comunale e attrezzata l’area di contrada Palombara destinata
a servizio della Protezione Civile: una zona di quest’area, fra
l’altro, è già stata destinata ad eliporto in caso
di malaugurate emergenze sismiche, industriali o militari.
È in cantiere, poi, un progetto per la valorizzazione degli itinerari
turistici, costituiti da artistiche chiese barocche e da importantissimi
siti archeologici preistorici che insistono sul territorio, nonché
da itinerari naturalistici comprendenti riserve e zone paesaggistiche
davvero uniche.
È prevista infine la riqualificazione urbana con il rifacimento
delle piazze: Umberto I, San Sebastiano, Duomo e Carmine.
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IL megastore Emmezzeta in contrada Bondifè
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Occupazione, soprattutto giovanile, salvaguardia dell’ambiente
e tutela della salute dei cittadini: sono i tre obiettivi principali dell’attività
dell’amministrazione guidata da Pippo Sorbello, che da oltre un
anno si batte per raggiungerli. Soprattutto in considerazione della crisi
che attraversa il polo industriale siracusano, che sta creando disillusioni
nei giovani alla ricerca del primo lavoro.
I giovani melillesi, sotto questo aspetto, sono i più penalizzati,
in quanto la crisi del polo industriale rappresenta la fine di un sogno
nato negli anni del dopoguerra.
La storia recente di Melilli si intreccia con quella della industrializzazione
dell’Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Il territorio del paese ibleo, infatti, è stato certamente il più
densamente industrializzato della Sicilia, se non dell’Italia.
Dal 1949, anno in cui la Rasiom, oggi Esso Italiana, impiantò la
prima raffineria di petrolio a Punta Cugno, è stato un susseguirsi
di installazioni di industrie petrolifere e petrolchimiche che è
proseguito fino agli anni settanta.
In pochi decenni quasi 30 km di costa melillese lussureggiante e bella
paesaggisticamente fu occupata dalle industrie, che provocarono anche
il sacrificio della frazione di Marina di Melilli, i cui abitanti furono
costretti a lasciare le proprie case per andare ad abitare in altri paesi.
“Adesso che il boom della chimica industriale è purtroppo
finito - sottolinea Sorbello - ed è in atto una lunga fase di recessione,
tutti i nodi vengono al pettine a cominciare dall’occupazione che
è diventata il problema prioritario da risolvere.
A tal proposito - continua il sindaco -abbiamo promosso incontri con i
dirigenti industriali, per sollecitare una politica di consolidamento
attraverso gli investimenti in tutto il polo. E tutto, ovviamente, ha
come fine prioritario l’occupazione. Poiché siamo convinti
che quest’area ha ormai una vocazione industriale, una inversione
di tendenza procurerebbe senz’altro un danno economico non indifferente
al già compromesso territorio. Per questo stiamo cercando di creare
le premesse per una inversione di tendenza che a fronte delle dismissioni
delle grandi aziende, possa permettere una iniziativa tendente all’insediamento
di piccole e medie imprese che possano favorire positive ricadute occupazionali,
attivando procedure, convenzioni e protocolli d’intesa con varie
associazioni di piccole e medie imprese che operano al nord per incentivarle
a scendere al sud”.
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Una veduta della zona industriale
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Fra l’altro una prima risposta positiva alla politica
tracciata dal sindaco Sorbello è stata l’apertura del megastore
EMMEZETA, in contrada Bondifè; adesso si attende a breve l’apertura
del parco commerciale “AUCHAN” della società Mi.no.ter.
nella frazione di Città Giardino e la lavanderia industriale sempre
in contrada Bondifè.
“Se a queste iniziative - continua Sorbello - si affiancasse anche
l’avvio del Piano di Risanamento Ambientale, da ormai troppi anni
fermo al palo, si potrebbe davvero dire che il futuro per i nostri giovani
potrebbe cominciare ad essere roseo. E’ ormai indispensabile l’attivazione
e la cantierazione dei progetti di bonifica del perimetro industriale
e la rivisitazione del piano di risanamento ambientale ormai superato
dal tempo.
Infatti, questo piano dovrebbe includere anche le tante discariche disseminate
nel nostro territorio che prima del decreto Ronchi sono state attivate
senza scrupoli e senza alcun intervento tecnico volto a dare sicurezza
e a salvaguardare il territorio.
Prioritariamente si dovrà attuare la bonifica di tutti i siti delle
discariche non in esercizio.
Dopo l’emissione da parte del Ministro dell’Ambiente di un’ordinanza
che vieta la realizzazione di discariche in zone dichiarate ad alto rischio
ambientale, sarebbe oggi opportuno recuperare l’ambiente e la vivibilità
a tutela della salute dei cittadini”.
Proprio sotto quest’aspetto la Amministrazione si è fatta
carico del problema dando in gestione all’ARPA, dopo l’acquisto,
lo strumento per monitoraggio dei micro inquinamenti organici e il controllo
dell’inquinamento provocato dalle emissioni in atmosfera.
Inoltre il sindaco Sorbello ha istituito un Comitato
ambientale nominando cittadini volontari che lo affiancano nell’individuazione
dei problemi relativi all’ambiente.
Per ultimo, ma non meno importante, è da ricordare la presentazione
ai soggetti politici e sociali di una proposta per uno sviluppo ecocompatibile
della chimica nel polo industriale più grande d’Italia, che
passa attraverso l’intesa sull’accordo di programma, dove
verranno impegnati tutti i rappresentanti del mondo politico ai vari livelli
(Governo, Regione, Provincia, Enti periferici), del mondo sindacale e
i rappresentanti delle aziende private.
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Il centro commerciale Auchan
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I "NURI" DI SAN SEBASTIANO
Ogni anno il 4 Maggio a Melilli si celebra la festa
del Patrono San Sebastiano.
Un appuntamento che si rinnova dal lontano 1414, da quando il simulacro
del Santo Bimartire fu portato miracolosamente nel paese ibleo.
La particolare e caratteristica devozione a San Sebastiano ha affascinato
tanti studiosi che ne hanno descritto la festa.
Soprattutto è stato il caratteristico pellegrinaggio di tanti
uomini, donne, ragazzi e bambini che all’alba in fila indiana
raggiungono il Santuario per sciogliere il voto ad aver suscitato
sempre uno specifico interesse.
Sono i “nuri” di San Sebastiano che, provenendo da diversi
paesi della Sicilia, raggiungono Melilli a piedi dopo aver percorso
decine di chilometri per ringraziare il Santo dei miracoli per le
grazie ricevute e invocarlo nel bisogno.
Si riversano nel centro ibleo correndo fra due ali di folla commossa
con un mazzo di fiori in mano, gridando “ECCHIAMAMULU CA N’AJUTA
- E CCHIAMAMULU PAISANU. PRIMA A DIU E SAMMASTIANU ”.
Sono uomini vestiti di bianco con una fascia rossa a tracolla e
ai fianchi, che molto spesso portano bambini insonnoliti sulle spalle,
per poi “spogliarli” ai piedi del Santo.
“Una lunga fila d’uomini - scriveva nei primi anni del
secolo scorso Sebastiano Crescimanno, demologo melillese - in camicia
e mutande, scalzi, con una fascia rossa ai fianchi ed a tracolla
con la testa coperta d’un fazzoletto bianco a modo di turbante,
si precipitò nella Chiesa urlando poderosamente “Viva
Sammastianu!” ed agitando grandi mazzi di fiori e lunghissime
torce. Ogni anno per sdebitarsi di grazie ricevute dal Santo si
vestono “nudi”.
E’ il momento di più alta tensione religiosa assistere
all’arrivo di questi pellegrini con il volto trasformato dalla
fatica, dal sudore e dalla polvere, trascinandosi dietro la propria
stanchezza con i piedi laceri e sanguinanti che gridano la loro
fede in San Sebastiano.
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