- Assessore Cascio, dopo una flessione di presenze turistiche
ad inizio d’anno 2003, i dati degli ultimi mesi sembrano più
confortanti. Come analizza e commenta questa inversione di tendenza?
“Non c’è un’inversione di tendenza. - risponde
subito l’assessore -. C’è un quadro di presenze che
si fa a fine anno. Molto spesso il turismo viene influenzato da fatti
contingenti. Ad inizio d’anno c’era una congiuntura negativa,
ma via via la situazione è migliorata e migliorando i conti aumentano
i potenziali viaggiatori.”
- Di cosa è più soddisfatto per ciò che ha fatto,
fino ad oggi, nella sua carica di assessore regionale allo sport, turismo
e comunicazioni?
“Per due cose in particolare sono molto soddisfatto. Per aver speso
tutti i finanziamenti comunitari, acquisendo anche la premialità
per aver speso tutto, in progetti di qualità che hanno permesso
di aumentare in modo considerevole il numero dei posti letto e di migliorare
la qualità delle strutture recettive e il fatto di aver improntato
una politica dei trasporti che in Sicilia non c’è mai stata.
Aver, cioè, focalizzato l’attenzione del governo con il problema
del sistema dei trasporti che adesso è notevolmente migliorato:
dai collegamenti marittimi con le isole minori; agli aeroporti che si
stanno potenziando; alle tratte sociali già partite da Trapani.”
- Cosa le lascia, invece, l’amaro in bocca per non essere riuscito
a fare?
“Non essere riuscito ancora a far approvare la legge quadro sul
turismo”.
- I mondiali militari a Catania sono stati prima rinviati, poi - forse
- osteggiati, ma certamente discussi. Sono un’opportunità
di sviluppo o un’occasione perduta?
“Rinviati sì, ma non osteggiati. Rinviati perché volevamo
trarre il miglior risultato dal punto di vista della promozione dell’immagine
del turismo e aiutare a destagionalizzare i flussi. A settembre non avevamo
le strutture disponibili per ospitare oltre 4 mila partecipanti cosi come
invece possiamo fare a dicembre. È un fatto sportivo e promozionale
ma anche economico, perché gli operatori del settore avranno certamente
giovamenti. Abbiamo voluto, compatibilmente con le esigenze dello sport
mondiale, farli a dicembre per allungare sempre più la stagione.”
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Turisti in escursione sull'Etna |
- Le società sportive possono contare su puntualità
ed accellerazione nei tempi di assegnazione dei contributi, da qualche
tempo a questa parte. Ma il “quantum” ad esse assegnato diminuisce
ogni anno. Come potranno andare avanti?
“Sì, è vero che abbiamo leggermente ridotto i contributi,
ma siamo sempre tra le regioni d’Italia che danno di più
allo sport. È anche vero che abbiamo aumentato i contributi per
le manifestazioni sportive. Da un lato quindi scendiamo leggermente ma
parallelamente promuoviamo di più e quindi l’attenzione al
mondo dello sport è sempre forte”.
- Dopo qualche anno di esperienza alla guida dell’assessorato, come
recepisce il richiamo del flusso turistico: attraverso i grandi eventi
o tramite le iniziative locali e periferiche?
“È un mix. Grandi eventi e manifestazioni che fanno crescere
il territorio e soprattutto un miglioramento della qualità dell’offerta
e dell’accoglienza”.
- C’è, recentemente, una polemica (qualcuno dice un ripensamento,
altri - peggio ancora - lo definiscono un “gioco politico”)
in merito alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Qual
è la sua opinione personale e quella politica?
“Sono convinto che il Ponte sullo Stretto si debba fare così
come le altre opere infrastrutturali della Sicilia. Stiamo già
facendo strade, autostrade, porti, aeroporti e ferrovie. Il commissario
governativo Cuffaro si è impegnato e sta risolvendo i problemi
dell’acqua. Il progetto del Ponte è fondamentale anche per
quello che comporta in termini di richiamo turistico e non soltanto di
economia e di indotto e di giovamenti del sistema di trasporto. Stiamo
facendo tutto il resto e anche l’opera sullo Stretto che peraltro
non va con finanziamenti regionali”.
- Si è parlato di avvicendamenti nella giunta Cuffaro. Lei si ritiene
sotto esame e interessato a movimenti o sta soltando guardando avanti
e programmando con assoluta serenità?
“È una risposta che può dare il Presidente della Regione.
Io credo che il Presidente, a cui stanno a cuore gli interessi della Sicilia
e dei siciliani, nel momento in cui farà degli avvicendamenti in
giunta, saprà valutare chi ha lavorato e chi no e quindi credo
opererà le scelte in base all’attività svolta dai
singoli assessori in questi due anni”.
- Un’altra castagna sul fuoco del settore turismo è la vicenda
delle Aziende di Soggiorno. Da anni si parla di abolirle perché
rappresentano solo dei carozzoni inutili, fatti di enormi spese fisse
e di dipendenti che non possono gestire soldi e progetti. È una
convinzione da sfatare o è il momento di sopprimerle queste Aziende?
“Nella legge quadro sul turismo, che spero sia approvata presto,
è prevista la soppressione delle Aziende con la creazione di sistemi
turistici locali. Questa è la base di partenza e su questa base
ne discuteremo subito dopo in Parlamento”.
- Essendo, questa intervista, ospitata sulle nostre pagine, non possiamo
non porle una domanda direttamente interessata. Lei lo scorso anno sostenne
il Premio Top Sprint al quale, tra l’altro, presenziò. Avendolo
supportato economicamente anche quest’anno, è sottinteso
che ne ha colto valenza e spessore. Ci esprime un suo giudizio, fatto
anche di critiche e suggerimenti?
“È una bella manifestazione di promozione del territorio
soprattutto all’estero attraverso la trasmissione della serata a
Malta e negli States. Se posso dare un consiglio eviterei di riempirla
con messaggi promozionali locali che possono aiutare a fare budget ma
finiscono per annoiare gli spettatori, sperando che nel montaggio per
l’estero non siano incluse”.
- Chiudiamo quasi alla Marzullo. Si faccia una domanda e si dia una risposta
sul suo ruolo di assessore regionale allo sport, turismo e comunicazioni.
“Mi faccio questa domanda: cosa farai dopo questa esperienza governativa?
La risposta è questa. Non mi sono posto il problema di cosa fare
al termine della legislatura. Lavoro alla giornata cercando di fare al
meglio il compito che mi è stato assegnato nell’interesse
della Sicilia e dei siciliani. Nel 2006 trarrò un bilancio così
come lo faranno gli elettori e deciderò il da farsi”
La marca
"Sicilia"
La marca “Sicilia” esiste, è
forte ed esprime valori positivi. È quanto emerge da una
analisi della società di marketing Progetto Europa per la
verifica e la pianificazione di politiche di marketing turistico
presentata a Palermo dall’assessore regionale al Turismo,
Francesco Cascio. Il lavoro di ricerca è stato realizzato
per rispondere ai diversi quesiti circa l’esistenza e la specificità,
in termini di notorietà, valutazione, desiderio e soddisfazione
del brand turistico siciliano nel mondo e in Italia. “È
mancata sino a oggi una valutazione scientifica su cosa rappresenta
la Sicilia nell’immaginario collettivo, questo studio specifico
sulla marca “Sicilia” - ha dichiarato l’assessore
regionale Francesco Cascio - sarà utile per un riposizionamento
dell’immagine dell’Isola nel mondo e per la pianificazione
ragionata del marketing strategico del turismo siciliano”.
L’analisi definisce la notorietà della Sicilia “elevata
e di lungo raggio”, una condizione indispensabile per la marca
stessa dell’Isola.
Tra i luoghi più ricordati degli italiani, la Sicilia è
al primo posto tra le regioni italiane, raccogliendo il 16 per cento
delle citazioni per ricordo. Anche la stampa estera ha grande attenzione
per la regione siciliana con il 7,3 per cento degli articoli dedicati.
La Sicilia esprime, inoltre, valori positivi che tendono a rendere
sempre più marginale lo stereotipo storico che associa l’Isola
alla criminalità. Nel mercato internazionale gli aspetti
positivi raccolgono il 61 per cento delle risposte contro un 13
per cento di quelli negativi. Una potenzialità non ancora
sfruttata sufficientemente dal mercato interno, è, secondo
la ricerca di Progetto Europa, il turismo culturale. Mare e ambiente
naturale rimangono infatti la prima motivazione di viaggio a dispetto
di cultura ed arte.
La voglia di Sicilia rimane comunque crescente sia nel numero dei
turisti che sono arrivati sia in quelli che hanno intenzione di
farlo nei prossimi tre anni: la marca siciliana, in conclusione,
si afferma come leader rispetto ai principali competitor meridionali.
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